Adios Hugo! - Adios Hugo!2

Lo dimostra ciò che disse nel suo discorso alla sessione per il 60° anniversario dell'ONU, del 15 settembre 2005 « Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l'America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l'umanità ». Chavez era da sempre un cattolico praticante, benché seguisse politiche laiche. Sulla sua fede personale, vicina anche alla teologia della liberazione, ha detto tra l'altro, esprimendo il desiderio di incontrare Papa Benedetto XVI, durante la Mostra del cinema di Venezia nel 2009:« I rapporti con la Chiesa sono buoni: c'è qualche vescovo che mi critica, è vero, ma mi piacerebbe andare a trovare il Papa. Vogliamo vivere nel messaggio di Cristo, io sono cristiano e credo che dobbiamo tutti essere come grandi fratelli. Noi veniamo da una grande civiltà: quando non c'era ancora New York, c'erano i calendari maya e aztechi. E la colonizzazione spagnola e portoghese ha ridotto le popolazioni del Sudamerica da 90 milioni a 4 milioni in 200 anni. Una cosa che ha provocato la tratta degli schiavi, così noi siamo figli dell'uno e dell'altro popolo ».

Hugo Chavez con Benedetto XVI

Tra le misure prese da Chávez, in gran parte reinvestendo i proventi petroliferi: lo stanziamento di 1641 miliardi di bolivar (circa 314 milioni di euro) per la ricerca scientifica, l'aumento del 40 % degli stipendi degli insegnanti, borse di studio e istruzione gratuita, creazione di una banca popolare con bassi crediti per scopi sociali e umani, come l'acquisto di un alloggio familiare, creazione di cooperative, abolizione del latifondo, nazionalizzazione dei pozzi petroliferi, uscita del Venezuela dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale, blocco della fuga di capitali e della svalutazione del bolivar, incremento alla sanità pubblica con seicento centri di diagnostica. Il PIL venezuelano è cresciuto fino a 50 trilioni di bolivares nel 2006.

Nel dicembre del 1999, nacque la nuova costituzione, confermata da un altro referendum. Tra i punti più significativi:
-l'attenzione ai diritti umani,
-il passaggio della struttura dello Stato da una democrazia rappresentativa a una nuova forma chiamata "Democrazia Participativa y Protagónica".
-l'istituzione del "referendum revocatorio" per tutte le cariche elettive, presidente compreso, nella seconda metà del mandato;
-la modifica del nome dello Stato del Venezuela in "Repubblica Bolívariana del Venezuela"
-la modifica della durata del mandato presidenziale da cinque a sei anni, con possibilità di una sola rielezione.

Approvata la nuova costituzione, tutte le cariche pubbliche elettive dovettero essere sottoposte al voto popolare e anche Chávez, rimesso il suo mandato, si ricandidò alle nuove elezioni presidenziali. Confermato a larga maggioranza (59,5% dei voti) il 30 luglio del 2000, Chávez, a capo del nuovo parlamento (rinominato "Assemblea Nazionale") diede avvio all'attuazione della nuova costituzione. Chávez chiamò questa fase Rivoluzione Bolívariana Pacifica.

Hugo Chavez3

Il nodo dolente della sua politica, in gran parte incentrata nel rilancio del Paese e delle fasce più deboli della popolazione, fu però la strategia adottata in politica estera. Il fatto che il petrolio fosse stato nazionalizzato per mano sua, gli creò i peggiori nemici che un uomo di questo secolo possa combattere: le compagnie multinazionali del petrolio. è evidente come gli USA avessero interesse su tale combustibile(basti pensare all'Iraq e i conflitti che ne seguirono), ma anche la Francia, Spagna, Arabia Saudita, Italia, Germania, Inghilterra, e fossero riuniuti sotto un'unica bandiera, quella "corsara" per impedire che un altro stato potesse legittimamente arricchirsi al posto loro. Il paradosso che però non fu accettato dall'Occidente fu la politica monetaria che Chavez adottò, uscire dal FMI fu l'ultimo passo verso la sua tomba, un gesto di tale portata sganciava il Venezuela da ogni politica dei grandi paesi con moneta forte, dunque USA/dollaro ed Europa/Euro e l'idea di vedere circolare dei bolivar stampati a go-go in tutta l'America del Sud fece letteralmente sobbalzare i vecchi signorotti della finanza mondiale.

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna


Abbiamo 22 visitatori e nessun utente online