25 aprile e resistenza

Laura Boldrini

Cara gentilissima signora Laura Boldrini, presidente del Senato della Repubblica italiana,

 

le scrivo questa lettera perchè sento dal più profondo del mio cuore un senso strano che mi turba, ma forse proviene più dal mio stomaco, quasi un conato di disgusto. Si disgusto. Per cosa si chiede Lei? Per la situazione italiana che il mio Paese sta vivendo e per le sue parole di queste pomeriggio in piazza Duomo a Milano, in data 25 aprile 2013. Lei si è permessa di attaccare una forza politica, sopra un palco, davanti a migliaia di persone e manifestanti, e le sue parole sono rimbalzate su tutte le tv ed agenzie nazionali e mondiali. Ogni persona di questo pianeta sa e potrà sapere cosa lei ha detto.

Si perchè oggi lei riveste una delle cariche istituzionali più importanti d'Italia, avrebbe dovuto trovare delle parole dai toni conciliatori, pacificatori, di condivisione. Lei ha ritenuto che il 25 aprile, festa di liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo sia una festa viva, e non una festa morta, come molti italiani pensano, ed in particolare un singolo cittadino appartenente ad una precisa forza politica, che rappresenta ad oggi un terzo della popolazione votante. Si, mi sto riferendo a Beppe Grillo. Ma non le scrivo questa lettera per difenderlo, perchè credo che si sappia difendere benissimo da solo. Le scrivo perchè trovo ingiusto il suo comportamento, parziale e fazioso, che manifesta un disappunto che è sì lecito e legittimo, ma non nel momento in cui lei parla in veste istituzionale, dove dovrebbe essere al di sopra delle parti, essere garante del Senato e rappresentare TUTTI i senatori della Repubblica italiana e non solo alcuni.

Capisco che lei, appartenendo al PD, abbia le sue opinioni, e che queste si trovino in dissonanza con ciò che Grillo ha espresso da libero e privato cittadino sul suo blog, ma questo non la giustifica a proferire parole di tal fatta in veste istituzionale. Aggiungo che lei ritiene che la festa del 25 aprile sia ancora viva e che le persone davanti ed intorno a lei ne siano la prova tangibile. Certo è vero, peccato che la festa, sia una festa di liberazione, ma da che cosa? Se anni fa si trattava di guerra civile, per liberarsi dai nazi-fascisti, oggi quelle persone non ci sono più. Dunque una ricorrenza che esprime solo un semplice ricordo? Non credo. Oggi questo Paese è ancora schiavo, e mi meraviglio di Lei che non se ne sia resa conto.

Signora Boldrini, non è forse Lei che ha chiesto una politica volta al bene del Paese? Ottimo. è proprio quello che i cittadini auspicano e chiedono a gran voce. Purtroppo però le debbo ricordare alcuni punti dolenti e controversi. Non è forse Lei appartenente al PD? Forza politica principale di sinistra che si trova in una situazione di crisi e di probabile scisma imminente? Come può pretendere che i cittadini accolgano le sue parole con favore invece che come una presa in giro? Una forza che non riesce nemmeno a regolamentarsi ed a decidere quale Presidente dell Repubblica scegliere, solo a causa dei propri disagi interni. Una forza che non riesce a fare un governo da solo, pretende di governare in minoranza e che tutti la seguono senza dire "a". Una forza che ha basato la sua stessa esistenza sull'odio viscerale ed antropologico del leader dello schieramento opposto, proprio quell'individuo che ora non viene più criticato e con cui si scende a patti per una "fantomatico bene del Paese".

Non proviene Lei dall'ONU? Non era forse Lei l'Alto Commissario dei Rifugiati che per decenni ha tenuto a cuore il destino di persone che lasciavano il proprio paese per una vita migliore? Ebbene ora che queste persone sono gli italiani, come si permette Lei di dire che il 25 aprile non è morto? Signora, guardi in faccia la realtà, questa ricorrenza è deceduta, ma non oggi, ma da almeno 20 anni. Non certo per colpa sua s'intende, ma per chi l'ha preceduta in Parlamento ed ancora ritiene d'avere diritto di dire qualcosa in aula nonostante sia colpa sua se la Nazione si trova in uno stato del genere. Certo, è anche vero che lei ora si accompagna a quelle persone, quindi che dovrebbe pensare una persona sensata? Il Paese ha bisogno d'onestà, perchè solo grazie ad essa riuscirà a far rinascere quello spirito del 25 aprile e si potrà finalmente liberare da coloro che pretendono d'essere i medici, ma non sono altro che i carnefici di un paziente in coma profondo.

Questa lettera so bene che Lei non la leggerà, che non le arriverà, probabilmente solo poche centinaia di persone al mondo la leggeranno e ancora in numero inferiore la capiranno. Allora forse è bene che capiscano le parole del migliore Presidente della Repubblica italiana: "Oggi la nuova Resistenza in che cosa consiste. Ecco l'appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l'onestà e il coraggio. L'onestà... l'onestà... l'onestà. [...] E quindi l'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c'è qualche scandalo. Se c'è qualcuno che da' scandalo; se c'è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!" Sandro Pertini

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