Tra gas e bugie

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Ci risiamo, sembrava così scontato che non avrebbe potuto accadere, eppure è successo. Gli USA hanno per l'ennesima volta tirato in ballo la scusa delle armi chimiche. Obiettivo? Questa volta la Siria.

 

 

Come degli affezionati vacanzieri che ogni estate scelgono sempre il medesimo posto per trascorrere le loro ferie (in questo caso il Medioriente), gli USA hanno deciso di voler giustificare il loro intervento armato, che avverrà tra pochi giorni (ormai è questione di poco tempo). Con loro ci sono i soliti inglesi ed anche i francesi, perchè si sa, quando c'è da bombardare i governi di questi due stati non si fanno scrupoli, che si tratti di Medio Oriente, Africa o centro America. In queste ultime ore si sono succedute una serie di eventi che a catena stanno per scatenare qualcosa di drammatico e che per questo vorrei mettere in luce con questo umile articolo. Iniziano dal principio.

La Siria. Come tutti sanno, la Siria è un paese medio orientale nato nel secondo decennio del secolo scorso, per volere della Francia( che ottenne il mandato, dato che risultò vittoriosa dopo il primo conflitto mondiale e la dissoluzione dell'impero secolare ottomano). Mentre quindi in Palestina vi erano gli inglesi che dopo pochi decenni avrebbero dovuto combattere il fanatismo nazionalista degli israeliani e vedere la nascita dello stato d'Israele, la Francia doveva tenere d'occhio il Libano e la Siria, entrambi paesi che si affacciano sul Mediterrano, dunque estemamente strategici, anche perchè si interponevano con importati paesi ricchi di giacimenti petroliferi come Arabia Saudita ed Iraq.

Nel 1936 la Siria acquistò l'indipendenza dopo una lunga lotta armata travgagliata contro le forze d'occupazioni francesi. Tuttavia scoppiò il secondo conflitto mondiale ed i francesi di Vichy, nazionalisti, passarono con i tedeschi di Hitler. Il conflitto vide la Siria occupata nuovamente dagli inglesi che partirono dalla Palestina. Ancora una volta le speranze di una vera indipendenza per il popolo siriano vennero smorzate, in quanto gli inglesi, padroni del più grande impero coloniale moderno mai esistito, non avevano nessuna intenzione di lasciare quel paese, ancora di più se si considerà che i nazisti fremevano verso il Medio Oriente, porta d'oro per i giacimenti petroliferi che gli avrebbero permesso di muoversi verso l'Iran e l'India ed eliminare quello che rimaneva degli inglesi in Asia. 

La storia fu però favorevole agli inglesi che vinsero la guerra, con gravissime perdite in termini umani ed economici. E la Siria in tutto questo? Dopo la fine della guerra, nacque lo stato d'Israele, ci furono una serie di cadute di governi a catena, l'uno dietro l'altro. In aggiunta a questa situazione di precario equilibrio gli israeliani attaccarono l'Egitto (la celeberrima crisi di Suez), in tutta risposta perciò i siriani schierarono le loro truppe in Cisgiordania per prevenire qualsiasi sfondamento sul confine Nord palestinese. La crisi poi rientrò, ma fu quello il principio che portò agli eventi di oggi. Un'indipendenza conquistata solo nel 1970, difficoltà economiche e politiche, causate dal vicino scomodo e bellicoso israeliano, non fecero certo bene alla Siria che si avvicinò naturalmente a paesi quali la Russia, per tutto il periodo della guerra fredda. Un modo come un altro per poter assicurarsi un margire di libertà nella bomba ad orologeria mediorientale.

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Da notare lo sforzo, fallito, ma comunque basato su buone e costruttive intenzioni dei governi siriani ed egiziani di voler unire Siria ed Egitto in un unico paese. Colpi di stato militare in ambedue i paesi fecero capitolare questo buon proposito. Senza dubbio i golpe furono ampiamente foraggiati dal governo israeliano e dai servizi segreti del Mossad, che volevano evitare ad ogni costo che Israele fosse accerchiato da un paese così potente, dato che la Siria lo ripete si trovava in una posizione strategica per le vie di approvigiamento petrolifero e di gas verso il Mediterraneo, e dunque l'Europa, mentre l'Egitto, con lo stretto di Suez, poteva permettersi enormi entrare per rimpinguare le proprie casse statali.

Dal 1970 il governo siriano fu guidato dal partito Ba'th, che prese il potere con il già citato golpe militare, capeggiato dal nuovo presidente, il padre dell'attuale Basha al-Asad. Quello che accadde fino ad oggi fu molto semplice, una dittatura vera e propria, e su questo i dati sono così oggettivi che non potrebbero essere negati. Continuazione del potere nella famiglia di al-Asad, quasi nessuna possibilità di creare una vera opposizione contro il governo, libertà ristrette, fecero in modo di creare una situazione che paradossalmente, rispetto a quella attuale risultava essere più "serena".


Perchè scrivo questo? Per il semplice fatto che come accadde in Egitto o Iraq, le dittature esistevano, ma esisteva anche una sorta di equilibrio, che da una parte veniva tenuto costante dai militari strettamente legati dai governi reggenti, in modo d'evitare qualsiasi tipo di contestazione, anche la più piccola, persino all'interno dello stesso partito di maggioranza. D'altra parte le opposizioni per timore di ritorsioni su stessi e sui propri familiari non si azzardavano a creare grossi problemi al governo. Si aggiunga che questi stati, in Egitto con gli USA ed in Siria con la Russia venivano finanziati largamente, specie per quel che concerne il settore militare. Con il crollo del muro di Berlino e la fine del comunismo, le porte del mercato libero furono aperte anche in Egitto ed in Siria. Per questo tali due stati incominciarono ad ottenere finanziamenti da altri stati, oltre a quelli principali, allargando la loro influenza, per quel che potevano. Tali finanziamenti riguardavano ovviamente anche il settore delle armi, e come si può ben capire la Siria, acquisto varie tipologie d'armamenti non solo dalla Russia, ma anche dalla Cina, dall'Europa e dagli stessi USA. Buffo quindi sentire al TG o sui giornali come qualche giorno fa, sia UE che USA abbiano posto in essere l'embargo di armi nei confronti della Siria. Come dire, ti ho venduto fino a ieri tutte le migliori armi ed oggi decido di non vendertele più, anche se puoi continuare a comprare quelle del mio vicino di casa (Russia e Cina) e perchè no (strizzata d'occhio maliziosa) anche le mie, attraverso un intermediario, in modo da poter aggirare le finte sanzioni che io agli occhi dei mie cittadini ti ho appiopiato.

Naturalmente gli israeliani come al loro solito sono sempre sul piede di guerra, basterebbe che qualcuno gli guarederebbe male e subito sarebbero pronti a chiamare un raid aereo su qualche gregge di pecore siriane perchè ritenute terroriste e dunque capace di causare instabilità all'interno d'Israele. La mia opione è che gli israeliani dovrebbero guardarsi allo specchio, a partire da come hanno creato il loro stato, da come abbiano in maniera reiterata violato qualsiasi norma e consuetudine del diritto internazionale, grazie ai loro bombardamenti fuori casa loro. Ricordiamoci l'Egitto, il Libano, Cipro, Turchia, Giordania, Siria, Iraq, Iran. Insomma, sembrerebbe che gli israeliani abbiano una qualche difficoltà di relazione con tutti i loro vicini. Sarà perchè sono mediorientali di origine araba? Mussulmani? O forse perchè ad eccezione dell'Egitto sono contrari alla polita espansionista degli USA? Uno sciocco direbbe coincidenze. 

Tornando al problema attuale siriano delle armi chimiche, la domanda che ci dovremmo porre, è non tanto se queste armi siano state usate o meno, perchè ormai vi è una conferma da parte da varie ong che operano sul luogo, che più di 3000 persone che sono state portate in vari ospedali siriani, presentavano gli stessi sintomi da intossicazione da gas. I morti sarebbero qualche centinaio. Inoltre sono stati avvistati alcuni uomini, soldati siriani, che indossavano maschere antigas. La domanda è dunque, chi è stato ad utilizzare queste armi? I soldati o i ribelli? è risaputo che diversi magazzini dell'esercito siriano siano stati saccheggiati dai ribelli, ed è facile dedurre come questi ultimi possano aver impiegato il gas contro i soldati(informati del saccheggio e dunque si spiega il perchè indossassero le maschere), ma che a causa del loro dilettantismo nell'utilizzo di armi di tal fatta (nonostante possibili spiegazioni di operatori di servizi USA e NATO, che sono già intervenuti in maniera passiva, fornendo armi e piani d'attacco) il gas si sia disperso anche nei confronti della popolazione civile. Oppure altra ipotesi ancora più sconcertante e che potrebbe invertire le posizioni in maniera inequivocabile è che operatori NATO abbiano volutamente ordinato ai ribelli di usare il gas contro la popolazione civile, in modo d'alimentare il sospetto nella comunità internazionale che siano stati proprio i soldati di Bashad al-Asad ad averlo usato, dunquei giustificare un vero e prprio intervento armato agli occhi dell'ONU.

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Ad oggi le posizioni delle grandi potenze sono queste: USA ed Inghilterra, Turchia e Francia sarebbero favorevoli ad un intervento armato, anche senza l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che sicuramente, grazie al veto di Cina e Russia voterebbe in maniera sfavorevole. Da notare che in Europa, solo la Germania si è espressa in maniera esplicita contro l'intervento, mentre è notizia di poche ore fa che il nostro ministro degli esteri Emma Bonino, da buona radicale, ha mantenuto una certa ambiguità, affermando in conferenza stampa che l'Italia è contraria all'intervento armato contro la Siria, dato però che non vi è alcun documento ufficiale di via libera o autorizzazione da parte dell'ONU. Insomma, bombardiamo solo se abbiamo un foglio con su scritto che possiamo sganciare bombe e sentire di nuovo quel bell'odore di benzina la mattina che tanto piace ai nostri finiti pacifisti del governo.

Ambigua anche la posizione dell'UE che una volta ricevuta l'informativa di violazioni dei diritti umani in Siria da parte di ambedue le fazioni, soldati e ribelli, abbia deciso di riunire il Consiglio solo dopo una settimana dal fatto. Ed è comunque inutile che la Bonino si giustifichi dietro queste formalità, perchè ricordiamoci bene che i radicali votarono ogni singolo intervento militare italiano a partire dal Kosovo, Afghanista, Iraq, Mali, Libia e via discorrendo. Se la Bonino è famosa per i negoziati, di certo questi non sono mai andati a buon fine, forse perchè mai incominciati? Permettemi questo dubbio, perchè sincermente che io ricordi, non penso che la Bonino in questi 20 anni abbia mai esplicitato il valore dell'art 10 della Costituzione, ovvero che l'Italia ripudia la guerra e che agirà in tale maniera solo per difendere i propri confini e la solidità del proprio Stato. Come se i talebani, Hussein o Gheddafi fossero stati capaci di attentare al nostro paese. 


Emma Bonino

Gli USA sono quindi capaci di fare il bello ed il cattivo tempo nella loro vecchia sfera d'influenza. è vero che il loro potere si è fortemente diminuito e questo si denota dalla scarsità di comunicazione con il mondo arabo, quello russo ed ancora di più con la nuova super potenza cinese. Gli USA saranno costretti a comportarsi come fece la giovane repubblica francese che verso la fine del 1700, si trovò con le casse statali vuote, un precario equilibrio politico ed una impellente necessità di stabilità sociale (per evitare ribellioni di massa). Insomma un bisogno di riunire gli animi che si può ottenere attraverso un nemico comune, che nella Francia repubblicana era costituito dai vecchi stati europei governati dalla nobilità, mentre nella fattispecie analizzata in questo articolo da terroristi arabi, finti, pagati ed addestrati nella maggior parte dei casi da servizi segreti NATO, in primis la CIA. Peccato che questa volta Russia e Cina non penso che staranno a guardare, infatti è ipotizzabile un loro intervento armato in Siria a sostegno di Bashad al-Asad e forse anche in Israele per evitare contraccolpi. . Ricordiamoci che la Siria è la porta verso l'Oriente. Dopo di lei ci sarà solo l'Iran, è lì il destino del mondo si giocherà per rideterminare gli equilibri planetari politici. La partita a Risiko dei grandi sta per avere inizio.

Ancora una volta si deduce che l'Italia non è libera d'agire, in quanto vassalla e serva degli USA, risponderà alla chiamata alle armi. Ecco spiegato l'acquisto di tutti quegli F-35 e la digitalizzazione dei militari. Stiamo andando in guerra ed ancora una volta nessuno ci ha chiesto il perchè, il quando e soprattutto il permesso. Avanti così, facciamoci del male, diceva Nanni Moretti.

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