Caratteristica dei circuiti magnetici in parallelo

fig3.4.14

Fig 4.14 - Metodo grafico per ricavare la caratteristica di un circuito magnetico composto da più tronchi in parallelo

Nel circuito magnetico di fig. 4.14 il flusso si suddivide nei due tronchi in parallelo, indicati con 1 e 2, dei quali sono note le caratteristiche, riportate
nelle figure a) e b). Il tronco 2 è composto a sua volta da più parti in serie, e ne viene data la caratteristica totale, la quale, a causa del1’ampio traferro,
presenta un ginocchio poco pronunciato.

La caratteristica risultante c), corrispondente al parallelo di 1 e 2, si ricava ancora con la tecnica dei bipoli non lineari sommando, questa volta a parità di corrente concatenata, i corrispondenti valori del flusso delle caratteristiche a) e b). Il parallelo dei tronchi 1 e 2 può quindi essere rappresentato come un unico tronco avente la caratteristica c). 

Concludendo gli articoli dedicati al calcolo dei circuiti magnetici è importante rilevare che tale calcolo non può avere la precisione di quello dei circuiti elettrici, poiché è affetto da numerose approssimazioni: si trascurano i flussi dispersi in aria, non si conosce con esattezza l’andamento delle linee  di induzione, esistono tra i vari tronchi dei traferri molto sottili di cui è difficile determinare lo spessore; inoltre, a causa della storia passata del materiale, questo si troverà a lavorare ora in un punto del ciclo di isteresi, ora in un altro, e nell'impossibilità di determinare tale punto, si è convenuto di scegliere la curva di prima magnetizzazione. Sono stati recentemente sviluppati programmi su elaboratore i quali, data la geometria del circuito magnetico, le caratteristiche dei vari materiali e la distribuzione delle correnti, sono in grado di determinare il vettore B in ciascun punto, e quindi i valori dei flussi, delle forze meccaniche, delle induttanze, ecc. con notevole precisione. Tuttavia, anche con l’uso di questi mezzi, non si eliminano le imprecisioni dovute alla presenza del ciclo di isteresi ed alla tolleranza sulle caratteristiche dei materiali: sono normalmente accettati errori fino al 10%.

 

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