Le armature dei condensatori visti finora sono separate da uno spazio vuoto o da uno strato...
Una carica q, quando si trova in un campo elettrico, è sottoposta alla forza F = q*K; se la...
Ogni bipolo inserito in una rete elettrica é sottoposto ad una tensione V ed é percorso dalla...
Raramente un circuito magnetico è omogeneo come quello visto al paragrafo precedente; molto...
Fig 2.6 - Schiera di N conduttori paralleli
Fig. 2.1 - Potenza in sistema polifase. In un sistema trifase la potenza istantanea assorbita...
Fig 3.10 - Transitorio con condensatore inizialmente carico alla tensione V0
Si è visto al paragrafo precedente che una corrente è circondata da un campo magnetico; una...
Riprendendo l'argomento dell'articolo Diagramma tensione-corrente , diamo ora del bipolo una...
Fig 4.14 - Metodo grafico per ricavare la caratteristica di un circuito magnetico composto da...
Published in Elettrotecnica
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Riprendendo l'argomento dell'articolo Diagramma tensione-corrente , diamo ora del bipolo una trattazione più ampia.
Per bipolo elettrico si intende un elemento di circuito avente due morsetti, che indichiamo con A e B, sottoposti alla tensione VAB, ed attraversati dalla corrente I .
Finora abbiamo studiato il campo a simmetria sferica che circonda una carica puntiforme. Se in una regione sono presenti più cariche, come in fig. 1.6, il campo assume una configurazione più complessa.
Quando viene tracciata la mappa dei vettori K in tutto il volume intorno ad una carica, il campo elettrico risulta completamente determinato. Esiste tuttavia un altro modo molto efficace per rappresentare graficamente il campo elettrico, che consiste nell'uso delle «linee di campo».
Per analizzare ulteriormente la legge di Coulomb manteniamo fissa nello spazio la carica Q. Misuriamo la forza esercitata su una carica q, positiva, posta in un punto P, a distanza r da Q (fig. 1.2). il suo modulo vale
Un corpo isolato, che presenta. elettroni in eccesso, è sede di una carica elettrica negativa; se, al contrario, presenta elettroni in difetto, è sede di una carica positiva. Dal primo capitolo si è già visto che l’unita di misura della carica è il coulomb (C), corrispondente alla carica di 6,24*1018 elettroni.
L’energia elettrica dissipata in un resistore si trasforma interamente in calore; tale trasformazione viene detta effetto Joule, ed è di fondamentale importanza in alcuni utilizzatori che hanno lo scopo di trasformare l'energia elettrica in calore, come ad esempio stufe elettriche, riscaldatori, ecc.
In figura sotto é dato un generatore reale con la propria caratteristica, che alimenta il resistore Ru. Si vuol determinate la potenza massima erogabile dal generatore ed il valore da attribuire ad Ru perché l'utilizzatore assorba effettivamente tale potenza massima.
Un circuito stampato è un insieme di piste di rame disegnate su un supporto isolante che servono a collegare tra loro i componenti che costituiscono il circuito elettronico. Il circuito stampato è detto a singola faccia se il rame sta da una parte (dove vanno eseguite le saldature) e i componenti dall'altra, le connessioni sono realizzate mediante fori passanti. Vi sono poi circuiti a doppia faccia, con le piste sui due lati, e circuiti con piste e componenti dallo stesso lato (componenti SMD o SMT). La realizzazione di circuiti stampati richiede in successione una serie di operazioni alcune delle quali è possibile svolgere in modi diversi, vediamole:
I trasformatori di alimentazione figurano in ogni circuito elettrico e fungono, a seconda delle necessità, da riduttori (caso tipico: riduzione della tensione di rete 220 volt a 6 volt per il funzionamento di impianti a suoneria}
Leggi tutto: I Trasformatori di alimentazione e loro calcolo
Ogni bipolo inserito in una rete elettrica é sottoposto ad una tensione V ed é percorso dalla corrente I.
In un intervallo di funzionamento di durata t, il prodotto V * I * t rappresenta l'energia trasformata dal bipolo in esame. Tale trasformazione avviene con potenza P = V * I.
Terminiamo questa nostra piccola "rassegna" tecnica, dedicata ai codici a colori per l'identificazione dei parametri di un componente trattando i condensatori al tantalio, i resistori NTC ed i resistori VDR. Anche in questo caso occorre notare che, sebbene siano fondati sui medesimi colori fondamentali,
Premessa Sempre in relazione ai diversi codici a colori utilizzati per l'indicazione dei principali parametri di un componente, questo articolo prende in considerazione i condensatori ceramici di piccola e media capacita. Icondensatori ceramici sono grandemente utilizzati in elettronica, soprattutto nel settore consumer, per le loro buone caratteristiche,
Premessa
L'introduzione del codice a colori per indicazione delle caratteristiche di un componente è avvenuta con lo sviluppo dell'elettronica-miniaturizzata e della microelettronica. Il codice a colori, infatti, permette la lettura dei dati anche di componenti dalle dimensioni ridottissime, quali resistori di potenza inferiore al decimo di watt o diodi al silicio in microcontenitore di vetro.
Premessa
Scopo principale dell' "abaco" (impropiamente chiamato anche grafico) e semplificare il calcolo di uno o più parametri di un componente o di un circuito. L'abaco descrive visivamente la relazione esistente fra più variabili; quindi, conoscendo il valore di due di esse, e possibile ricavare il valore
Premessa
Dopo molti poster complessi e pieni di cifre (utili senz'altro in un laboratorio elettrico), questo mese facciamo una pausa: ecco un poster esteticamente bello (oltre che tecnicamente valido) destinato forse ad "abbellire" le pareti del laboratorio medesimo. Ma lasciamo da parte ogni preambolo.
In questo articolo un poster utile al progettista di circuiti elettronici di bassa, media e alta frequenza. I due abachi facilitano il calcolo dei valori dei componenti di reti risonanti (reti il cui comportamento è funzione della frequenza) facenti parte di un circuito elettrico, quali reti di reazione, controreazione e compensazione di un amplificatore, circuito oscillante di un oscillatore,
La fig. 3.6 a) rappresenta una rete comunque complessa, composta da generatori e resistori lineari, della quale consideriamo i due punti A e B. L'intera rete può essere considerata come un unico bipolo avente i morsetti coincidenti con A e B (fig. 3.6 b). La tensione VAB fra i due morsetti viene indicata come tensione a
In una rete lineare, dove agiscono più generatori, la corrente in un ramo, o la tensione tra due punti del circuito, può essere ricavata dalla somma algebrica delle correnti in quel ramo, o delle tensioni tra quei due punti, per effetto di ogni singolo generatore considerato operante separatamente.
l metodo del potenziale ai nodi deriva, come il precedente, da quello di Kirchhoff, ma considera solamente le equazioni ai nodi. Esso è basato sull'impostazione di un sistema ridotto, formato solamente da N — 1 equazioni, dove N è il numero dei nodi, le cui incognite sono le tensioni nei vari nodi, rispetto ad un nodo qualsiasi preso come riferimento. Le correnti nei vari rami vengono poi ricavate in maniera semplice
Leggi tutto: Metodo del Potenziale ai Nodi - Teorema di Millman
II metodo di Kirchhoff è sufficiente per risolvere qualunque rete complessa, tuttavia, appena il numero di incognite diventa elevato, la risoluzione del sistema si complica notevolmente; per tale motivo si sono affermati altri metodi in tutto equivalenti, ma basati su un sistema avente un numero ridotto di equazioni e di incognite. Le correnti in tutti i rami vengono poi calcolate separatamente per mezzo di relazioni
Una rete complessa è costituita da più generatori di tensione o di corrente che alimentano più resistori. In questo caso i metodi visti nei capitoli precedenti, che utilizzano il metodo della resistenza equivalente oppure della falsa posizione, non sono più sufficienti per calcolare le correnti e le tensioni in qualsiasi ramo della rete.