Hex - Shards of Fate - Introduzione

Il motivo dell'entusiasmo con cui HEX è stato finanziato è certamente dovuto al fatto che questo titolo si è proposto come il primo vero MMOTCG, ossia un gioco di carte che vuole offrire molte di quelle feature persistenti proprie dei MMO come la possibilità di far progredire il personaggio oltre a tutte quelle feature social quali la chat integrata, la possibilità di creare e gestire gilde di giocatori con tanto di banca comune per prestarsi le carte, una casa d'aste e naturalmente l'immancabile PvP per confrontarsi con altri giocatori attraverso di tornei di vario tipo con ricchi premi. Per il futuro, oltre all'attuale modalità basata sulle quest, il PvE comprenderà sia la campagna per giocatore singolo sia il co-op per sino a tre giocatori tramite il quale affrontare i dungeon e i raid che caratterizzano il mondo di gioco.

 

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Partiamo dalle possibilità di personalizzazione per i personaggi: non solo è presente una vera e propria fase di creazione attraverso la quale è possibile scegliere una delle sei classi di campioni disponibili (chierico, cacciatore, mago, brigante, stregone e guerriero) ognuna con una vocazione più dichiaratamente offensiva o difensiva che andrà sviluppata tramite alberi di talenti che conferiscono opportunità aggiuntive, come giocare un maggiore numero di carte durante una mano o peculiari bonus passivi. Abilità uniche che possono essere sfruttate durante le partite di volta in volta che verranno soddisfatti i necessari requisiti in risorse. Queste sono in tutto cinque: sangue, natura, diamante, rubino e zaffiro e, considerati anche i possibili abbinamenti tra razze e classi, ogni combinazione offre particolari vantaggi verso una precisa tipologia di carte piuttosto che un altra, influenzando direttamente le caratteristiche del deck che andremo a costruire. Inoltre il campione può essere equipaggiato con artefatti in grado di garantirgli ulteriori potenziamenti, che naturalmente cresceranno in efficacia al salire della loro rarità.

Innovazione e tradizione

Gli elementi persistenti non si fermano ai soli personaggi, ma comprendono anche l'elemento base del gameplay: oltre naturalmente alla composizione del deck, che da 60 può essere espanso sino a 300 carte (e qui entrano in gioco le aste e i booster pack), ci sono anche cose decisamente originali: va sicuramente citata la feature che permette di incastonare gemme nelle carte offrendo un ulteriore livello di profondità e quella denominata Doppio Dorso tramite la quale, girando due volte la carta, si possono visualizzare achievement al cui completamento si visualizza un ulteriore artwork per la stessa insieme a particolari badge, nonché visualizzare interessanti statistiche sul suo utilizzo. Altra caratteristica innovativa è quella legata all'evoluzione delle carte truppa, ovvero le creature attraverso le quali attaccheremo e ci difenderemo: ognuna è contrassegnata da tantissime caratteristiche peculiari, come la possibilità di rimischiarsi nel mazzo dopo essere stata utilizzata o quella di portare l'attacco nello stesso turno in cui viene schierata, con una differenziazione davvero notevole.

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Per le carte invece la faccenda si complica un po’. Alcune di queste infatti (e solo alcune) presentano nel testo descrittivo la parola SOCKETABLE, in riferimento alla possibilità di potenziamento con l’ausilio di apposite gemme che aggiungono poteri e abilità (Volare, +1/+1, Velocità, ecc.). I potenziamenti si suddividono in minori e maggiori a seconda di efficacia e potenza degli stessi, e non tutte le carte potranno naturalmente equipaggiare gemme maggiori. Sebbene sia necessario fare ulteriori test - magari sulla lunga distanza - tale sistema di upgrade delle carte rischia di degenerare con importanti problemi di bilanciamento, intaccando non solo la qualità stessa del gioco, ma anche l’efficacia del sistema di matchmaking (ad ora piuttosto buono) e minando alla base il PvP e soprattutto l’ipotetico circuito torneistico che ne deriverebbe. I problemi rischiano di peggiorare ad ogni nuovo rilascio di espansioni e potenziamenti, intensificando i problemi ad ogni nuova carta aggiunta al database.

Hex dispone ovviamente di uno store interno che mette a disposizione dei giocatori deck e buste d’espansione, ma per gli acquisti mirati è possibile fare affidamento alla casa d’aste (nella speranza che non finisca come in Diablo 3). Mancano ancora il sistema di statistiche e il profilo, oltre alla già citata modalità PvE. Dal punto di vista tecnico il gioco è ottimamente realizzato, tanto nell’aspetto grafico quanto in quello strutturale/contenutistico. La qualità delle illustrazioni non è tuttavia paragonabile a quella delle carte di Hearthstone (men che meno allo sfarzo artistico di Magic: the Gathering), ma si attesta comunque su un buon livello. Comparto sonoro variegato e ben implementato.


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