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Le linee furono per prime studiate da un americano, il dott. Kosok, che sorvolò con un aeroplano la zona e scoprì quello che egli chiamo "il più grande libro d'astronomia del mondo", successivamente l'interesse fu anche di una tedesca, la dott.essa Maria Reich, geografa e matematica, che ha calpestato le linee passo passo, ed ora vive nel deserto da quasi più di 30 anni. Essa ha rilevato varie forme di queste figure, da cerchi, griglie, spirali, stella, ma anche disegni più complessi. Queste linee si intersecano come vie formando le figure che noi oggi conosciamo, superano torrenti, fossi, avvallamenti, cambi repentini del suolo, senza però creare delle diseguaglianze nel proseguimento; ciò denota una grande capacità di calcolo e di organizzazione per coloro che hanno disegnato tali linee, non avendo la possibilità costante di vederle dall'alto, stando su altopiani o colline.
Per costruire queste opere, i costruttori avrebbero dovuto togliere una grande quantità di pietre dal terreno e riposizionarle una volta sistemato il loro "canovaccio". Si è scoperto che i disegni venivano fatti prima in scala, su degli appezzamenti di terreno di 6 m per 6 m, così d'avere un modello da seguire, senza incorrere in errori durante la costruzione. Per tracciare linee dritte, tesero alcune funicelle tra diversi pali, mentre le linee curve furono ottenute con lo stesso modo, tramite piccoli archi formati da vari paletti, che poi andavano a costituire una semplice curva del disegno, piuttosto che cerchi o spirali.
Esiste un'ipotesi molto originale, espressa da due esploratori americani, che interpretando un vaso nazca, ritengono che questa popolazione abbia usato un aerostato per la costruzione delle linee, più leggero dell'aria, che gli avrebbe dato la possibilità di vedere in contemporanea alla costruzione la figura dall'alto, in modo da dare direttive a quelli in basso per modificare o correggere il disegno. Tale ipotesi ha convinto anche altri studiosi, i quali prendendo in considerazione i paramenti funerari dei paracas, popolazione vicina a quella di Nazca, caratterizzati per essere fatti di lino bianco, molto suntuoso e pregiato e ricamati. Tali ricami sembravo raffigurare strani personaggi mascherati che sembrano flutturare in cielo con dei nastri tutt'attorno; insomma degli acquiloni umani.
L'opinione degli esperti peruviani, è che le linee rappresentino un calendario astronomico molto preciso, utile per i nazca, popolazione agricola, per ottenere dei raccolti più abbondanti possibili, vista l'aridità ed il clima estremo del luogo; costruirono importanti opere idrauliche(alcune impiegate ancora oggi dagli agricoltori peruviani) che permettavano l'afflusso di acqua dai torrenti e fiumi sotto terra della zona. L'acqua però non sarebbe sufficiente per permettere la coltivazione a Nazca, se non fosse che esiste un fertilizzante naturale che gli antichi usavano, ovvero il guano degli uccelli che potevano trovare sulla costa e negli isolotti vicini. è ipotizzabile che in seguito ad una carenza di guano d'uccelli(migrati verso zone più ricche di plancton e pesce), le coltivazioni non sarebbero state buone, dando vita ad una serie di carestie, con la possibile scomparsa dei nazca o loro migrazione verso altre zone, con conseguente mischiamento delle popolazioni. Proprio una delle figure più belle e grandi di Nazca raffigura un uccello, probabilmente una sula, che vola verso Sud, cioè verso il Cile, terra di migrazione di molti uccelli marini.
Insomma, le varie piante ed animali di Nazca, costituivano uno zoo zodiacale, al quale i nazca davano una grande importanza, perchè da essi dipendeva la loro stessa esistenza. Molte divinità avevano aspetto animale e questa ipotesi non è per nulla inverosimile, vista la vita che i nazca conducevano. Quanto alle linee si possono differenziare in semplici che possono rappresentare assi solstiziali o equinoziali, dal momento che le linee solari sono meno numerose di quelle lunari(il culto lunare era prevalente rispetto a quello solare che invece era dominante nelle popolazioni vicino alle coste); oppure linee duplici che erano più numerose, segnerebbero le vie sacre che il capo delle famiglie viventi dei nazca compiva per scortare i defunti parenti verso l'oltretomba(molte necropoli sono state trovate vicino ai disegni). Rimangono da spiegare le famose piste triangolari, trapezoidali o quadrangolari: forse recinti per gli olocausti destinati agli dei, forse osservatori astronomici, forse semplici magazzini per il cibo o luoghi di riunione di tribù in occasione delle feste rituali.