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Il mostro di Loch Ness

Lochness

Immagino che molti di voi riconoscano la foto posta qui sopra. Si tratta del mostro di Loch Ness: questo essere esiste o è frutto dell'immaginazione di qualcuno?

La storia di "Nessie"(così viene chiamato amichevolmente dalla popolazione locale) risale a molti secoli prima dell'invenzione della fotografia e delle esplorazioni sottomarine. Il primo avvistamento ufficiale e verbalizzato di questa creatura risale al al 565, quando il monaco irlandese San Colombano(famoso nei paesi d'orgine celtica per le sue virtù di "scacciatore" di mostri e bestie selvagge) descrive, nella sua Vita Sancti Columbae, il funerale di un abitante delle coste del fiume Ness, emissario del Loch Ness(Scozia), assalito ed ucciso da una "selvaggia bestia marina", uscita strisciando dalle acque, che egli scacciò con le preghiere. I successivi tredici secoli sono pieni di racconti, leggende e buona narrativa orale su avvistamenti di vario genere collegati a creature altrettanto fantastiche, rientranti in pieno nella normale evoluzione della cultura rurale di una zona particolare quale è quella che circonda la Great Glen scozzese.

Tuttavia, nel XX secolo vi è stato un vero e proprio boom di avvistamenti, e tutto è dovuto a una semplice strada. Fino al XIX secolo, il passaggio lungo il lago era particolarmente disagevole, limitato a sentieri sterrati e percorsi più da bestiame che da esseri umani. Per agevolare il traffico automobilistico che dopo la prima guerra mondiale andava crescendo esponenzialmente in tutta la Gran Bretagna, fu perciò decisa la costruzione di una strada lungolago che andasse dalla città di Inverness sulla costa nordorientale della Scozia fino a Fort William nella parte sudoccidentale.

Proprio su quella strada, il 14 aprile 1933, i Mckay, una coppia di ristoratori di Drumnadriot, cittadina che sorge sulle sponde del Ness, avvistarono e poterono ammirare per diversi minuti un'incredibile creatura lacustre di grandezza approssimativa tra i quattro e i cinque metri che emergeva e si immergeva ripetutamente nelle acque del lago. L'avvistamento sarebbe semplicemente entrato a far parte del folclore locale se il mese successivo Alex Campbell, guardiano ufficiale delle acque per il Loch Ness Fisheries Board, non avesse raccontato quei dettagli, insieme ad altri derivati da propri avvistamenti, all'Inverness Courier, un quotidiano dell'omonima città. La sua descrizione della creatura, poi entrata nell'immaginario collettivo come "mostro di Loch Ness", parlava di un essere dal lunghissimo collo serpentino, col corpo di almeno trenta piedi di lunghezza e testa abbastanza piccola in proporzione al resto.

Ci sono state molte speculazioni sul fatto che questi avvistamenti abbiano alimentato il turismo nella zona, nel periodo iniziale e successivamente, ma non solo. Infatti, è particolare la storia della "fotografia del chirurgo", forse la più famosa fotografia scattata al mostro di Loch Ness nel 1934 da R. K. Wilson, un chirurgo londinese, e poi immediatamente pubblicata. Da scoperte recenti non sarebbe altro che un falso compiuto tramite un modellino in scala(un piccolo sottomarino, con attaccato ad un vertice un piccolo collo con una testa di lucertola) per alimentare la "guerra delle vendite" tra i quotidiani affamati di nuove e sensazionali notizie sulla creatura. Nel 1975, il mostro di Loch Ness ha ricevuto anche un nuovo e più scientifico nome da Peter Scott, figlio del famoso esploratore: Nessiteras Rhombopteryx (La meraviglia del Ness dalla pinna a rombo).

 Lochness2

Un avvistamento tipico di "Nessie" si deve alla signora Marjory Moir ed è dell'ottobre 1936: « Piovigginava leggermente, il lago era grigio, il cielo era grigio e il colore della creatura era grigio scurissimo, in netto contrasto con lo sfondo più chiaro dell'acqua e del cielo. Il mostro era immobile in superficie, rivolto in direzione di Inverness. La lunghezza era di quasi dieci metri; è difficile valutare la distanza esatta che ci separava, tuttavia era abbastanza vicino a noi perché potessimo vederlo molto distintamente. C'erano tre gobbe, la più grande nel mezzo e la più piccola dietro il collo, che era lungo e snello, con una testa piccola e priva di tratti visibili. Immergeva spesso la testa nell'acqua, come per mangiare o forse semplicemente per divertirsi ».

Dal 1933 ad oggi, la zona è stata interessata da un via vai di turisti armati di macchina fotografica per immortalare la creatura, ma ci sono anche semplici curiosi, così come veri e propri ricercatori interessati al fenomeno e di tanto in tanto grandi magnati del mondo inviano alcune loro squadre private di ricerca per esaminare il fondale del lago in cerca della famosa creatura. Tutti questi tentativi si sono però dimostrati fallimentari. In molti si sono dilettati nel cercare una risposta all'esistenza di Nessie. La più famosa teoria è quella del plesiosauro, rettile acquatico vissuto tra il Triassico superiore e il Cretaceo superiore, divenendo particolarmente comune nel corso del Giurassico. Questo animale ha conteso il predominio dei mari del Mesozoico agli altri rettili marini, come gli Ittiosauri. Si estinse alla fine del Cretaceo, a causa dell'evento di estinzione noto come K-T, insieme a moltissimi altri gruppi di rettili. Il nome "plesiosauro" è usato per riferirsi a tutti i membri dell'ordine Plesiosauria, ma nella cultura popolare questo termine è usato soltanto in riferimento alle forme a collo lungo (sottordine Plesiosauroidea).

Si ritiene che essendo un rettile che potesse vivere nell'acqua, il lago fosse un habitat per lui naturale, data anche la forte presenza di cibo come pesci e piccoli molluschi. Tuttavia dal Cretaceo ad oggi sono passati milioni di anni e pensare che uno sparuto gruppo di esseri, di cui Nessie dovrebbe essere l'unico esemplare ancora in circolazione, sembrerebbe un'ipotesi un po troppo forzata. Se ammettessimo tuttavia che vi fosse questa eventualità, potremmo allora facilmente comparare il suo DNA con quello di un altro membro della sua famiglia, trovato qualche decennio fa a largo delle coste africane del Madagascar, cioè il Coelacanthus, un pesce preistorico, ritenuto estinto dai molti(che poi effettivamente si dovettero ricredere, in quanto sguazzante attualmente nell'oceano indiano). Un piccolo gruppo di plesiosauri però non avrebbe potuto restare dentro lo stretto lago di Loch Ness, ambiente troppo piccolo per la loro sopravvivenza. è stata avanta l'ipotesi che il lago fosse collegato al mare, attraverso gallerie sottomarine. Ipotesi plausibile, ma non si capirebbe allora il perchè degli esseri di tali dimensioni dovrebbero giungere dal mare dentro un lago. Inoltre bisogna ricordarsi dell'inbreeding, cioè l'accoppiamento tra consanguinei che avrebbe portato quasi certamente a un impoverimento genetico della popolazione e alla sua successiva estinzione. Infine, il Loch in sé non è per nulla antico, anzi le teorie scientifiche più recenti e accreditate lo fanno risalire al termine dell'ultima glaciazione, quindi a circa 10,000 anni fa, quando il ritrarsi dei ghiacci in Scozia avrebbe modellato il tipico fondale a U del lago. 


Loch-Ness-Castello-di-Urquhart

Altre ipotesi riguardano l'evoluzione di questa creatura, infatti non si tratterebbe di un plesiosauro, ma di una foca ancestrale che si sarebbe evoluta, allungando il proprio collo e sviluppando il proprio corpo come se fosse quello di un serpente. Altri ancora parlano di semplici illusioni ottiche che le onde del lago producono, oppure esiste un'altra ipotesi davvero bizzarra(e poco credibile a mio parere) che Nessie non sia altro che la semplice conseguenza di altri fenomeni misteriosi, quali quelli di passaggi sulla superficie del lago di fantasmi ed entità ectoplasmiche. Certo andrebbe spiegato ai signori sostenitori di quest'ultima teoria, che non si può spiegare scientificamente e dimostrarlo, basandosi su altre teorie altrettanto non sostenute dai fatti.

Come ho menzionato in precedenza, ci sono state varie spedizioni volte a cercare una risposta seria a questo fenomeno. Le più importanti furono due: Deepscape e Urquhart. La prima aveva il compito di effettuare una mappatura sonar dei fondali del lago, tramite degli strumenti chiamati X-16, che erano in grado di coprire oltre 500 m di fondale del lago e distinguere oggetti sparsi su di esso, anche grandi 30 cm. Questi strumenti venivano montati sulle imbarcazioni che avrebbero seguito delle rotte, coprendo l'intero lago, formando una sorta di reticolo, in modo da non dimenticare nessuna parte. Deepscape iniziò nel 1987, con 19 imbarcazioni(tutte con X-16, più una con un macchinario ancora più sensibile ed accurato). Dopo 2 giorni dall'inizio della spedizione, si notò che i macchinari notarono degli oggetti sul fondo del lago "più grandi di uno squalo e più piccoli di una balena", così fu indetta una conferenza stampa, e tutti si aspettarono di trovare finalmente Nessie. Il giorno dopo le imbarcazioni tornarono nel luogo di rilevamento, ma è il caso di dire che fecere un buco nell'acqua, perchè non trovarono più nulla. La stampa gridò al fallimento, ma possiamo dire oggettivamente che qualcosa di mobile sul fondo, abbastanza grande come un plesiosauro vi era, tuttavia non si può dire con certezza che si trattasse di Nessie.

La seconda operazione fu quella di Urquhart, sponsorizzata persino dal Natural History Museum di Londra, la produttrice di attrezzature marine Simrad e Discovery Channel che non aveva lo scopo di trovare il mostro, ma effettuare ricerche sulla qualità dell'acqua lago e le sue caratteristiche. Partì nel 1992, con attrezzature migliori rispetto alla precedente esperienza, impegando degli Simrad, mappando completamente il lago, dimostrando l'inesistenza di cavità, grotte  o fessure che facessero comunicare il lago con il mare. Vennero identificati una serie di oggetti sommersi a circa 60 m di distanza da Fort Augustus che furono ispezionati tramite una telecamera subacquea. Arrivati sul luogo si vide che si trattava di vecchi carri, con ruote metalliche, che si scoprì successivamente essere stati affondati dalla Royal Navy durante un'esercitazione per testare la gittata di alcuni cannoni.

Trascorse un anno ed alla spedizione si aggiunge la nave da ricerca Calanus. Grazie ad essa, si scoprì che le acque del lago erano caratterizzate da una forte concentrazione di fitoplancton nella parte settentrionale, mentre zooplancton a Sud. Una giustificazione a questa scoperta potrebbe essere la presenza in quell'area degli estuari dei fiumi che sboccano nel lago all'altezza di Fort Augustus, creando condizioni più favorevoli alla vita. Un'altra stranezza della vita animale nel lago è che i pesci ritrovati non solo sono pochi, sia come specie sia come numero di individui, ma hanno anche la tendenza a vivere in profondità, lontano dalla superficie e dalla luce del sole.

Lochness3

Venne inoltre scoperta una nuova forma vita di piccole dimensione, appartenente alla famiglia dei nematodi. Nonostante l'operazione avesse finalità interamente scientifiche e non di ricerca del mostro, per ben due volte la strumentazione sonar delle navi impegnate nei rilevamenti incontrarono echi di dimensioni superiori a quelle delle creature normalmente abitanti il Loch. I contatti si protrassero per alcuni minuti e non si poté determinare quale fosse in realtà l'origine. In definitiva, dopo l'analisi del lago effettuata da questa operazione, si potrebbe assumere che nel lago non vivano sufficienti pesci per mantenere in vita una creature delle dimensioni supposte per Nessie, ma allo stesso tempo, ci sono stati contatti sonar di dimensioni e durata tali da lasciare ancora dubbi, specialmente perché il personale occupato nei rilevamenti non aveva alcun interesse nel mostro, essendo sul luogo per ricerche strettamente scientifiche.

Dunque non è stato trovato alcun mostro preistorico, ma una cosa è certa, rimarrà sempre quell'alone di mistero che circonderà il lago e chissà che forse tra qualche anno o secolo si scoprirà che qualcosa nei suoi fondali assomigli o meno a Nessie.

 

 

 

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