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    Sabato, 11 Maggio 2013 13:43

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Atlantide, tra mito e realtà.

Atlantide

Mito, leggenda o realtà perduta?

Quando si parla di Atlantide le parole si perdono nei meandri oscuri e dimenticati del passato, difficilmente si riesce a capire se si sta parlando di realtà o finzione. Sono moltissime le teorie che circolano riguardo questo argomento. Ho deciso di esporne una poco conosciuta, ma che agli archeologi e studiosi di civiltà antiche non sembra così inverosimile come all'uomo comune. 

Platone

Incominciamo dicendo che le prime fonti scritte in assoluto che parlano di Atlantide(fino ad ora scoperte) sono due scritti di origine greca, scritti dal celeberrimo filosofo Platone, ovvero il Timeo(360 a.C.) ed il Crizia. Secondo queste fonti Atlantide era un'isola molto grande, tanto è vero che spesso veniva considerata un vero e proprio continente, abitata da un popolo antichissimo, ricco e prospero, capace di cose grandiosi, specie circa l'abilità della costruzione e della conoscenza. Platone indica come primo re dell'isola Atlante, figlio di Poseidone. Ecco il primo elemento, quello divino. Spesso gli antichi davano questa accezione a molti fenomeni di cui non comprendevano l'esatta natura, per cui possiamo ipotizzare che la popolazione fosse elevata sotto il profilo tecnologico rispetto ai greci ed alle numerose altre culture antiche.

Poseidone

Non solo, il popolo atlantideo era conosciuto per la sua attenzione alla scienza, in campo astronomico, ed in quello dell'architettura e costruzione. La capitale dell'isola risultava essere il prodotto sopraffino di anni di duro lavoro ed ingegno, era una sorta di costruzione fatta a cerchi di pietra levigata ed intagliata concentrica, dove tra uno strato e l'altro della città vi era dell'acqua marina. Nel centro della città vi era il palazzo di Atlante, centro di controllo e sede dell'autorità dell'isola. Per potervi accedere, bisognava utilizzare necessariamente un'imbarcazione, che partendo dal bordo esterno, attraversasse il grande cancello sempre controllato da guardie armate e mai dormienti, seguire la via, superando il cerchio esterno più grande, poi quello intermedio ed infine il più piccolo, per poi giungere a palazzo.

Il popolo atlantideo era però conosciuto forse di più dalle altre civilità per la sua capacità bellica. Dotato infatti della marina più imponente ed avanzata del mondo antico, ogni popolo era soggetto al suo strapotere incontrastato, ma anche se qualcuno avesse potuto difendersi dalle imbarcazioni avrebbe incontrato la morte dato che gli atlantidei era anche egemoni a terra. I soldati erano dotati di armi bianche come spade, mazze, lance, di metallo lucente e mai rovinato ed armi a distanza, sempre in ordine, quasi volessero ricordare nel futuro le legioni romane, avanzavano intrepidi, con sguardo di ghiaccio e grida orrende, per distruggere il nemico nell'animo prima ancora di fendere il corpo.


Questa loro grande scienza e ricchezza(per via dei commerci navali in tutto il mondo), che permetteva il loro primato però era vista di cattivo occhio secondo Platone dagli stessi dei, infatti la loro ingordigia di potere si riversò sull'intera città quando Atlantide decise di conquistare Atene, ma non ci riuscì, perchè prima dell'attacco la loro isola venne sconvolta da biblici cataclismi, in particolar modo maremoti, che misero fine alla loro storia per sempre. Platone giustifica questa giustizia divina, con la crisi della monarchia e l'inizio necessario di una nuova forma di governo, ovvero la repubblica. In realtà questa non è altro che una tralslazione di quello che accadde realmente in Grecia dal 360 a.C. nei decenni successivi, dove molti polis indipendenti si dichiararono guerra l'una con l'altra distruggendosi a vicenda.

Mondo secondo Erodoto

Il problema che affligge i ricercatori di tutto il mondo è la collocazione spaziale sul globo di Atlantide. Partiamo dal presupposto che ad oggi quando parliamo di Colonne d'Ercole ci riferiamo allo stretto di Gibilterra, unica uscita Ovest del Mediterraneo. Questo era il significato che anche i greci davano, così che la Grecia si trovasse in mezzo al Mediterraneo, tuttavia se facessimo una piccola ricerca dei popoli attigui a quello greco, capiremmo che il posizionamento è errato, infatti molti popoli al di fuori dall'egemonia greca collocavano queste colonne esattamente nel punto dove ora sono presenti la Sicilia e la Tunisia. Come spiegare questa situazione? Semplice, il mondo del 360 a.C, specie il Mediterraneo orientale era dominato nei mari dal popolo greco, ecco che allora posizionare le Colonne, dove venivano posizionate dagli altri popoli fuori dall'egemonia, sarebbe stato come ammettere che la Grecia non si trovasse effettivamente in mezzo al mare e dunque dubitare della sua forza. Dato il risaputo orgoglio dei greci, questo non sarebbe mai potuto accadere, per lo meno in quell'epoca.

Atlantide3

Platone ci dice nei suoi testi che Atlantide era vecchia di 9000 mila anni rispetto a lui ed il suo racconto, sicchè allora il nostro concetto di storia sarebbe stravolto, dato che i nostri libri di scuola iniziano dall'8000 mila a.C. e che prima si considerasse epoca primitiva dell'uomo(preistoria). In realtà vediamo come in quell'epoca la civiltà umana fosse molto progredita, specie se prendessimo in considerazione la Cina e soprattutto l'India con il popolo dei Veda. In base ad ormai riconosciuti studi scientifici e storici sappiamo che il così detto "diluvio universale" in maniera approssimativa potrebbe verosimilmente essersi verificatosi proprio in quell'epoca. A sostegno di questa ipotesi sappiamo che all'epoca il Mar Nero era anticamente un enorme lago chiuso, proprio dove ora vi è lo stretto dei Dardanelli e sorge Istanbul. Le fonti vediche, assire, babilonesi, e persino quelle egizie ci indicano come questo effettivamente fosse la realtà, ma ci dicono inoltre che il livello del Mar Nero era più alto del Mediterraneo e che fosse....regolato. La prima cosa che viene in mente è l'utilizzo di una diga. Ma chi e come avrebbe potuto costruire una diga in quell'epoca? Con quali mezzi? Perchè?

Atlantide2

La risposta è stata trovata, per quanto possa sembrare assurda, grazie alla psicoanalisi. Infatti numerose ipnosi regressive di molte persone, che ripercorrono le loro vite passate parlano di un grave cataclisma dove l'acqua sommerse tutte le zone limitrofe e circostanti al Mediterraneo e che effettivamente esisteva una diga che regolava il flusso di acqua dal Mar Nero al Mediterraneo(nelle ipnosi si evince che nel corso della storia umana ci sono stati vari cataclismi, di cui questo è solo l'ultimo). Ipotizziamo che furono gli stessi atlantidei a costruire tale diga, l'unico popolo all'epoca che avesse la tecnologia adatta per costruire un'opera tanto imponente. Platone ci dice che Atlantide aveva molti nemici nascosti, ma che non si rivelavano apertamente per paura di essere sottomessi. Il testo biblico apocrifo di Enoch ci dice come il diluvio universale fosse stato causato dalla grave ira di Dio nei confronti degli uomini troppo affetti da cupidigia e ingratitudine, troppo bramanti di ricchezza ed ingordi. Così la furia divina sotto forma d'acqua travolse gli uomini empi.


Facile rapportare questa indicazione proprio a ciò che Platone dice degli atlantidei e della loro fine, ma la notizia che supporta tesi è un'altra informazione del testo di Enoch, secondo cui "Dio, aprì le cateratte". Quindi si parla di aprire un qualcosa, come una diga, in modo da rilasciare un altro qualcosa. L'apertura incontrollata, se non la distruzione di una diga risulterebbe plausibile e verisimile. Data la conformazione del Mar Mediterraneo, l'acqua si sarebbe spinta da Est verso Ovest e l'unica isola immediatamente dopo le Colonne d'Ercole(Sicilia e Tunisia) è....la Sardegna.

L'isola secondo la descrizone platonica era ricca di metalli preziosi e di sole. Effettivamente in tale regione italiana vi sono innumerevoli giacimenti di metallo(vedi es. miniere del Sulcis) e come ben sappiamo la Sardegna è anche ricca di sole. In quell'epoca gli archeologi ci dicono che esisteva una popolazione chiamata Shardana, popolo antichissimo, forte nella guerra, tanto che molti di questi venivano assoldati come mercenari da molti popoli vicini, come il caso degli egizi per soffocare una rivolta interna del 1351 mila a.C. epoca di Nefertiti e Amenophe  IV o nella famosissima battalgia di Quadesh dove Ramses II(Egitto) andò in guerrà con la sua guardia personale di 200 shardana e altri suoi uomini contro gli ittiti(che a loro volta avevano alcuni mercenari shardana "dal cuore ribelle").

Shardana nella battaglia di Quadesh

 

Venivano chiamati come uomini dei paesi stranieri, delle isole dell'occidente, in grado di navigare come nessun altro, tanto che potevano permettersi grazie alla loro tecnologia e conoscenza di uscire dal Mediterraneo e giungere i posti molto lontani, come l'Africa Centrale e l'Inghilterra(numerosi reperti shardana sono stati ritrovati in accampamenti di popolazioni abitanti queste zone), questo garantiva loro una grande mole di ricchezza. Gli ebrei ed i popoli cananei gli intendono come i popoli del mare, i greci invece come i precursori dei micenei i quali avevano base a Creta(altra civiltà scomparsa misteriosamente). Insomma in quell'epoca i shardana potevano permettersi di essere egemoni nel Mediterraneo(sia orientale che occidentale), ma le caratteristiche in comune con gli atlantidei non finiscono qui. Infatti chiunque sia stato in Sardegna avrà visto sicuramente i nuraghi, grandi torri di pietra formate da enormi blocchi senza alcun tipo di malta o sostanza di congiunzione.

Shardana

 

L'idea che uomini che la storia dei banchi di scuola definisce come quasi primitivi per l'epoca avessero potuto costruire cose così grandi e perfette, con il solo aiuto della loro forza fisica è a dir poco sciocco! Il popolo nuragico, da cui derivano i shardana, era molto più antico dei greci e degli egizi, raccontano fonti vediche che conoscevano il segreto della vita, ovvero la forza della "voce". Secondo questa "voce" i shardana(come i nuragici) potevano spostare enormi blocchi di pietra facendoli levitare letteralmente dalla cava al sito di costruzione.

Mondo anticoNuraghe Barumini

 

Dunque una vibrazione che in un certo modo poteva ridurre la densità degli oggetti, in modo da annullarne il peso e permettere la costruzione senza troppi sforzi. Si dice inoltre secondo i veda che fu proprio questa loro conoscenza ad essere la loro rovina, perchè troppi vicini alla divinità, così da farla infervorare e dunque Dio decise di punirli per la loro arroganza. Tornando ai nuraghe, vi siete mai accorti che sono tutti posti e distrutti verso Ovest? E che solo quelli in montagna o in alta collina sono ancora tutti in piedi?

Coincidenza? L'onda anomala provocata dalla distruzione della diga si scagliò con gran forza sulle isole dell'Egeo(Creta compresa), poi proseguì la sua corsa incanaldosi verso Ovest, superando le Colonne e giungendo in Sardegna, incanalndosi nel Campidano e sfociare oltre verso la penisola iberica e l'Oceano Atlantico.

Nella storia greca(Plutarco 1400 a.C.) si parla inoltre del popolo degli shardan proveniente da un'isola dell'Ovest,che rapissero le donne ateniesi e che quando venivano catturati ridevano prima di essere giustiziati(riso sardonico: da cui è derivata l'espressione "ironia"). Ironia del destino anche i micenei scomparvero dalla storia, lasciando così libero campo ai greci che finalmente liberi taquero sul loro passato di servitù, ma questa è un'altra storia.

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