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Zombi Naturali

 

Oggi la scienza riesce finalmente a gettare luce sulla capacità di alcuni parassiti di controllare la mente. Frederic Libersat, dell'Università Ben-Gurion, sta analizzando i funesti attacchi della vespa gioiello Antpulex compressa. La vespa punge uno scarafaggio trasformandolo in uno zombie sottomesso, poi accompagna la vittima intontita in un nido, trascinandola per le antenne, come un cane al guinzaglio. La vespa depone un uovo sull'addome della vittima e lo scarafaggio rimane immobile mentre la larva della vespa esce dall'uovo e gli si insinua nell'addome. Qual è il segreto ascendente che la vespa esercita sulla propria vittimaf La vespa insinua il proprio aculeo nel cervello dello scarafaggio, dirigendolo verso le regioni che danno avvio ai movimenti. La vespa irrora i neuroni con una miscela di neurotrasmettitori, che funzionano come droghe psicoattive. Gli esperimenti di Libersat suggeriscono che i neurotrasmettitori spengono l'attività dei neuroni che normalmente rispondono al pericolo, inducendo lo scarafaggio a fuggire.

big froglimbtrematodeDopo essersi riprodotte in forma asessuata all'interno di una chiocciola, le larve del platelminta Ribeiroia ondatrae trovano un girino di rana toro e si scavano una via attraverso la sua pelle, formando cisti attorno agli arti in via di sviluppo della rana. Con arti sovrannumerari, mancanti o malformati, la vittima diventa una facile preda per uccelli che si cibano di rane, come gli aironi. Nel corpo dell'airone il parassita si riproduce sessualmente. Le sue uova tornano in acqua quando l'uccello defeca, infettando nuove chiocciole per incominciare un nuovo ciclo.

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La perizia neurochirurgica della vespa gioiello è stata documentata nei dettagli, ma il quadro generale è ancora oscuro. Il veleno della vespa è un cocktail di sostanze diverse, e Libersat e colleghi devono ancora determinare quali di queste sostanze influenzino il comportamento dello scarafaggio, e in che modo. Finora, però, la loro ricerca conferma in pieno la teoria di Dawkins sul fenotipo esteso: i geni che codificano per le molecole di veleno arruolano lo scarafaggio nel piano di sopravvivenza della vespa, fornendo una culla ideale per i piccoli di questo insetto. In pochi casi si è cominciato a individuare i geni del parassita che controllano il comportamento dell'ospite. I baculovirus, per esempio, infettano i bruchi del bombice dispari (o limantria) e un certo numero di altre specie di falene e farfalle. Il parassita invade le cellule del suo ospite e le induce a produrre nuove particelle virali. All'esterno il bruco appare normale, ma il cibo che mangia non è destinato a trasformarsi in tessuto utile: è destinato invece a produrre nuove particelle di baculovirus. Quando il virus è pronto ad abbandonare il suo ospite, i bruchi vanno incontro a una modifica radicale: diventano agitati e si nutrono in continuazione.

Poi incominciano ad arrampicarsi. Invece di fermarsi in posti sicuri al riparo dai predatori, i bruchi infetti strisciano più in alto, sugli alberi. I baculovirus veicolano geni che codificano per diversi enzimi.

Quando sono pronti a lasciare il loro ospite, alcuni geni si attivano nelle cellule del bruco producendo un flusso di enzimi che digeriscono l'animale trasformandolo in una poltiglia fluida. Mentre il bruco si dissolve, ammassi di virus precipitano sulle foglie sottostanti, pronti per essere ingeriti da nuovi bruchi ospiti. Secondo Kelli Hoover e David Hughes della Penn State University e i loro colleghi, il comportamento di arrampicata dei bruchi sembrerebbe un esempio perfetto di fenotipo esteso. Per verificare l'idea di Dawkins, i due ricercatori hanno esaminato i geni dei baculovirus con l'obiettivo di riuscire a trovarne uno che controllasse l'arrampicata dei bruchi.

Quando i ricercatori hanno silenziato un unico gene nel virus, chiamato egt, il virus ha continuato a infettare le cellule del bruco e a replicarsi come faceva in precedenza, trasformando addirittura i bruchi in gelatina come prima. Ma i baculovirus privi di una copia del gene egt non riuscivano a indurre i bruchi a scalare gli alberi. In genere il comportamento di un animale è influenzato da un numero maggiore di geni, ciascuno dei quali contribuisce per una minima parte a comporre il quadro finale. Cosi è probabile che molti parassiti controllino i propri ospiti servendosi di una moltitudine di loro geni.

download 1Cotesia glomerataUna femmina di vespa della cavolaia inietta decine di uova nel corpo del bruco della farfalla cavolaia. Le larve escono dall'uovo, si nutrono, crescono, poi paralizzano il loro ospite ancora vivo e escono dal suo corpo masticandone i tessuti per scavarsi un varco. Mentre il bruco si riprende dalla paralisi, le larve tessono piccoli bozzoli sotto il suo corpo. Il bruco schiavizzato tesse un ulteriore strato di seta attorno ai bozzoli e poi resta di guardia alla covata, muovendo il capo avanti e indietro per tenere a distanza i predatori.

881bad65-3288-431e-99c5-e138deb92114 092 20121127 psb Foto Nina-Fatouros 670 490x330

Dunque cosa sappiamo della vespa D. coccinellae e della sventurata coccinella sua ospite? Mentre trasforma la sua vittima in un'accondiscendente guardia del corpo, la vespa potrebbe agire come se fosse il fenotipo esteso di un altro organismo ancora. I ricercatori hanno scoperto che quando una vespa inietta un uovo in una coccinella vittima, inietta anche un cocktail di molecole e altro, compreso un virus che si replica nelle ovaie della vespa. Alcuni indizi suggeriscono che sia questo virus a immobilizzare la coccinella, proteggendo il bozzolo della vespa dagli intrusi. Il virus e la vespa hanno gli stessi interessi evolutivi: trasformare una coccinella in una guardia del corpo produce più vespe, e più vespe generano più virus. Cosi i loro geni lavorano assieme per trasformare la coccinella nella loro marionetta. La vespa D. coccinellae può non essere il burattinaio che un tempo si pensava. Può darsi invece che nasconda un altro burattinaio dentro di sé.

Ophiocordyceps3-XLOphiocordyceps dipterigena Mashaq DW SSventurata la formica infettata dal fungo succhiacervelli Ophiocordyceps. Quando le spore del fungo si posano su una formica, penetrano attraverso il suo esoscheletro e si insediano nel cervello, costringendo l'ospite ad abbandonare il suo habitat e ad arrampicarsi su un albero. Con il corpo invaso dal fungo e prossimo a esplodere, la formica morente si ancora a una foglia o a un'altra superficie. Gambi di fungo spuntano dall'esoscheletro della formica e fanno piovere le spore sulle formiche sottostanti, per ricominciare il ciclo.

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