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Massime del Buddha

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Massime del Buddha

Chi immagina la verità in quello che è falso
e invece vede la falsità in quello che è vero
non giunge mai alla verità e resta preda di idee vane.
Chi invece vede la verità in quello che è vero
e la falsità in ciò che è falso giunge alla verità
e segue idee reali.

 

Come la pioggia penetra all'interno di una casa
dal tetto malfatto, così il desiderio penetra nella mente
non abituata alla meditazione.
Come la pioggia non penetra all'interno di una casa
dal tetto ben fatto, così il desiderio non penetra
nella mente abituata alla meditazione.

 

Chi pecca soffre in questo mondo e in quello futuro;
egli soffre in entrambi i mondi.
Egli soffre quando pensa al male compiuto
e tanto più soffre quanto più vede il cattivo frutto
del suo operato.
Chi agisce bene è felice in questo mondo
e in quello futuro; egli è felice in entrambi i mondi.
Egli è tanto più felice
quanto più vede il buon risultato della sua opera.

 

Chi in questo mondo ha agito per il male
si affligge durante l'esistenza
e si affligge dopo il trapasso; egli si affligge
in un mondo e nell'altro. Al pensiero di aver compiuto
il male, nuovamente egli si affligge e la sua afflizione
aumenta quando vede il cattivo risultato
delle sue azioni.
Chi in questo mondo ha agito per il bene
è felice durante l'esistenza e sarà felice dopo il trapasso;
egli è felice in un mondo e nell'altro.
Al pensiero di aver compiuto il bene,
nuovamente egli è felice e la sua felicità aumenta
quando vede il buon risultato delle sue azioni.

 

Chi recita un grande numero di versi sacri,
ma poi non opera in conformità con essi, è persona
indolente e non giungerà mai alla condizione di asceta.
Egli è come un pastore che conti le vacche altrui.
Chi recita anche solo pochi versi sacri,
ma opera in conformità con essi secondo la legge,
avendo abbandonato passione, odio e stolidità e possedendo
invece retta conoscenza e animo ben disposto, lungi
da inquietudini per questo mondo e per quello futuro,
perviene alla condizione di asceta.

 

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