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Giovedì 16 novembre 2006 - Strasburgo Edizione GU
ALLEGATO (Risposte scritte) - INTERROGAZIONI ALLA COMMISSIONE
Interrogazione n. 68 dell'on. Diamanto Manolakou (H-0927/06 )
Oggetto: Nuova dottrina spaziale degli USA H-0927/06
La Commissione ha preso atto del documento di politica spaziale nazionale degli Stati Uniti, pubblicato nell'ottobre 2006, cui l'onorevole parlamentare fa riferimento. Tale documento riguarda tutta una serie di aspetti, fra cui la sicurezza nazionale, e contiene considerazioni di carattere civile e commerciale. Tenuto conto che gli Stati Uniti sono uno dei principali protagonisti in campo spaziale, è ovvio che la Commissione analizzerà con estrema attenzione la loro politica spaziale nazionale. Si può prevedere che la politica spaziale sarà discussa nel quadro di un dialogo regolare in futuro.La nuova politica spaziale degli Stati Uniti non riguarda lo sviluppo o l'impiego di armi spaziali. Nel documento di politica spaziale non si fa menzione di un sistema di armamento e funzionari di alto livello della Casa Bianca hanno dichiarato pubblicamente che questa politica mira alla difesa delle infrastrutture spaziali e non all'armamento.
La Commissione intrattiene con gli Stati Uniti un dialogo sulle questioni spaziali che è stato concordato in linea di principio nel corso del Vertice UE-Stati Uniti del giugno 2005. La riunione inaugurale si è tenuta nel marzo 2006. La Commissione desidera sottolineare che tale dialogo si propone di individuare le possibilità di cooperazione tra UE e Stati Uniti soltanto nel settore delle attività spaziali civili.In campo civile, la Commissione sta elaborando, insieme all'Agenzia spaziale europea, una politica spaziale europea, accompagnata da un programma spaziale europeo, che saranno presentati al Consiglio spaziale nel corso del 2007.In linea più generale, l'UE persegue una politica di non proliferazione e sostiene attivamente gli sforzi compiuti a livello internazionale verso il disarmo. La Commissione sosterrà tali sforzi con i mezzi a sua disposizione.
In realtà già nel 2004 l'UE aveva già ben chiaro cosa avrebbe fatto in futuro, come denota un'interrogazione parlamentare del 2007, dove il fenomeno UFO veniva fatto passare come atmosferico, e perciò a differenza di altre interrogazioni dove la Commissione rispondeva sinteticamente che o non sapeva nulla o che non era sua competenza, in questo caso risponde:
20 gennaio 2004 P-0198/04
INTERROGAZIONE SCRITTA di Sebastiano Musumeci (UEN) alla Commissione
Oggetto: Costituzione di un ente comunitario per lo studio dei fenomeni atmosferici sconosciuti Risposta(e)
Premesso che da tempo vengono denunciati avvistamenti, in tutto il globo terrestre, di fenomeni atmosferici sconosciuti; tenuto conto che alcuni di questi fenomeni sono classificati come "oggetti volanti non identificati" (UFO), il cui avvistamento suscita, da un lato, molte perplessità e, dall'altro, alimenta tesi - finora prive di ogni fondamento - sulla probabile esistenza di alieni; considerato che lo studio serio dei fenomeni in questione, effettuato da vari centri spaziali e di ricerca europei, meriterebbe un'attenzione particolare da parte della Commissione europea, trattandosi di fenomeni non riconducibili a competenze nazionali dei singoli Stati membri dell'Unione; potrebbe la Commissione far sapere se non ritiene opportuno promuovere e coordinare le ricerche e le informazioni riguardanti i fenomeni atmosferici sconosciuti in tutta la Comunità europea, delegando possibilmente tale compito ad un ente specializzato e forte di una lunga esperienza come, ad esempio, il SEPRA (Service d'Expertise des Phénomènes Rares Aérospatiaux) di Tolosa o l'Agenzia Spaziale Europea?
1 marzo 2004 P-0198/2004
Risposta data dal signor Busquin a nome della Commissione
Dopo intense consultazioni finalizzate allo sviluppo di una politica spaziale europea ("Libro verde")(1), la Commissione ha adottato nel dicembre 2003 un Libro bianco dal titolo "Spazio: una nuova frontiera europea per un'Unione in espansione - Piano di azione per attuare una politica spaziale europea"(2). Il libro bianco, elaborato in stretta collaborazione con la comunità scientifica e l'Agenzia spaziale europea, ha definito un piano d'azione per attuare la futura politica europea dello spazio. Le azioni raccomandate dalla Commissione per incrementare l'eccellenza europea in campo spaziale sono presentate nella sezione 4.2. Il 28 gennaio 2004 la Commissione ha avuto l'occasione di affrontare alcuni di questi aspetti nella sua risposta orale all'interrogazione O-84/03 durante la sessione del Parlamento europeo di gennaio 2004(3) dedicata alla discussione sul Libro bianco.
Un'azione specifica, che potrebbe rivestire particolare interesse per l'onorevole parlamentare, è stata avviata di recente nel contesto del VI programma quadro di ricerca(4). Essa ha l'obiettivo di promuovere la collaborazione tra gli enti di finanziamento della ricerca nazionale in Europa e gli istituti nazionali di ricerca e tra i suoi compiti uno in particolare riguarda la ricerca europea solare-terrestre e atmosferica. Questo filone di ricerca dovrebbe contribuire a migliorare il livello delle conoscenze dei fenomeni atmosferici e fornire servizi d'informazione sui fenomeni atmosferici dello spazio.
(1) COM (2003) 17 def.
(2) COM (2003) 673 def.
(3) Risposta orale del 28.1.2004.
(4) Azione di sostegno specifico: Programmi di cooperazione scientifica della Fondazione europea della scienza (Eurocores).
Riallacciando il discorso iniziale, le dichiarazioni del Senatore Mike Gravel non solo confermano l'esistenza di una Forza di Comando Spaziale, gestita soprattutto dal NORAD e dallo Space Command(gestione che spetta alla Marina degli Stati Uniti). Di questa opinione è anche il capitano Robert Salas che appunto conferma la presenza di un comando spaziale ma ammette che in passato alcuni UFO hanno disattivato le rampe di lancio di alcuni missili della classe MIRV a testate nucleari multiple.
Qui di seguito, il video della dichiarazione circa l'incidente ai missili MIRV: UFOs shutting off Nuclear Warheads.
Vi ricordate Gary McKinnon, il 46enne scozzese esperto di informatica, e soprattutto hacker dichiarato, che gli Stati Uniti vorrebbero ingabbiare per almeno 60 anni per aver violato 97 tra computer militari e della Nasa? McKinnon affermava: "ci sono astronavi grandi come portaerei che operano nello spazio". Ma che cosa avrebbe davvero trovato nei computer che contengono informazioni top secret? McKinnon ha riferito: " Ho trovato una foto in alta definizione di un oggetto di grandi dimensioni a forma di sigaro sopra l'emisfero settentrionale. Ero così scioccato dalla foto che non ho potuto salvarla subito. La dimensione del file erano così grande che era difficile vederlo in Risorse del computer. Alla fine ho perso la connessione, e la foto."
Più tardi, quando McKinnon ha avuto di nuovo accesso ai file riservati della US Space Command , ha scoperto diversi termini navali, come 'trasferimento squadrone", relativo a Ufficiali Non-Terrestri. Ha detto: " Ho trovato una lista di nomi di funzionari ... sotto la dicitura 'ufficiali non terrestri' cosi era descritto nel titolo del file. Questo non significa che trattasi di omini verdi. Quello che penso è che vuol dire che le loro basi non sono qui sulla terra. Ho trovato una lista di 'trasferimenti da flotta a flotta', e una lista di nomi di navi spaziali. Ho fatto una ricerca. C'erano i nomi di navi della marina militare, quindi viene per ora nello spazio, viene tutto gestito dalla Marina degli USA. Quello che ho visto mi ha fatto credere che la stessa marina deve avere un qualche tipo di astronave".
In un'intervista televisiva rilasciata al programma della BBC Click programme, dichiarò che era stato capace di accedere ai network militari semplicemente usando uno script scritto in linguaggio Perl che rintracciava le password in bianco(blank password); in altre parole le sue dichiarazioni fanno pensare che vi fossero connessi computer attivi su queste reti con le password di default (native) ancora attive(tuttavia l'uso delle blank passwords è spesso intenzionale e proprio finalizzato a prevenire attacchi da rete).
Qui l'intervista: Hacking the Pentagon