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Tornando al discorso precedente di "Amicizia" parlò anche Maurizio Baiata, importante giornalista e scrittore esperto di casi ufologici e non solo. Qui mi permetto di citare parte di un suo articolo a nome " Caso Amicizia: un cover-up sui generis e tutto all'italiana" postato sul suo blog. «Per la prima volta il sociologo Roberto Pinotti, quando negli anni Novanta facevo parte del Consiglio Direttivo del CUN, Centro Ufologico Nazionale. Pinotti mi descrisse per sommi capi la vicenda "Amicizia" che si era sviluppata una trentina d'anni prima in Italia e della quale nel tempo apparentemente si erano perse le tracce. Pinotti mi confidò però di essere stato partecipe di un evento straordinario. Insieme all'ingegner Breccia avevano assistito a distanza ravvicinata all'atterraggio di un disco volante programmato nell'ambito di "Amicizia", in una località abruzzese montana. Altri particolari sono eventualmente riscontrabili interpellando lo stesso Pinotti. Il punto di svolta della storia di "Amicizia" sembra potersi collegare alla famosa ondata di avvistamenti sull'Adriatico del 1978, una stagione sfolgorante di luci nel cielo e di oggetti metallici strutturati che apparivano e svanivano agli occhi di tutti, gente comune, personale marittimo, forze dell'ordine, persino alcuni ufologo. E gli USO (Unidentified Submerged Objetcs) affioravano dal mare... Forse, nei fondali di quel tratto di Adriatico, esistevano basi aliene».
«Forse, nelle viscere del Gran Sasso e della Maiella, si nascondevano altri esseri... elementi di un buon romanzo di fantascienza che, invece, era realtà, ma non se ne doveva far parola neppure negli ambienti meglio informati dell'ufologia nostrana. Ovvio, si direbbe, perché di Contattismo si tratta e non di ufologia "viti e bulloni". Passano quasi venti anni prima che l'Abruzzo torni ad essere zona rovente dal punto di vista ufologico, ma non a causa di avvistamenti o incontri ravvicinati, bensì per un congresso straordinario che toccò nel profondo i 700 presenti al Congresso "Il Contatto" il 7, 8 e 9 Novembre 1997 a Montesilvano».
Concludo con il dire che questa storia d'Amicizia, che sia vera o falsa, poco importa. Ciò che risulta essere estremamente importante invece è il messaggio che deve essere fatto passare: non esiste umanità senza coscienza, ergo se l'uomo non sarà capace a capire i propri errori e porre freno alla devastazione che sta portando avanti, è probabile che incorrerà in un'estinzione. E questo non è un messaggio nè profetico, nè catastrofista, ma è solo la conseguenza naturale di quello che accadrà se l'uomo non cambierà. Poi non dite che non ve l'avevo detto.