Tra pascoli, bombe e malformazioni - Tra pascoli, bombe e malformazioni2

Questo stupro e scempio della terra sarda iniziò nel 1956, quando il governo italiano deciso di istituire il primo di questi poligoni di tiro in una zona incontaminata, perfetta per il gioco della guerra, ed affittarlo a vari eserciti, compreso quello della NATO. Ad oggi nei vari poligoni si aggirano eserciti di tutto il mondo, da quello francese, americano, cinese, israeliano, spagnolo, arabo saudita, indiano, pakistano ed ovviamente italiano. Le persone che vivono accanto o DENTRO queste zone vivono come se fossero in perenne stato di guerra. Ebbene si, avete letto bene, molti vivono dentro questi territori, infatti si tratta di zone non solo marine, ma anche terrestri(non sia mai che i carri armati non vengano usati dai bambinetti comandanti per i loro giochini). 

Loro giocano a fare i cowboy a bersagli immaginari, sfoderando senza ritegno la loro potenza di fuoco, mentre i cittadini sardi cosa fanno? Muoiono, è semplice. Domanda retorica. Questa volta però non muoiono sfoderando il loro tipico "riso sardonico" come facevano quando i loro avi secoli fa vennero catturati in guerra e giustiziati dagli ateniesi. Niente ironia, solo tristezza e molta rabbia. Questi poligoni nei primi anni della loro vita vennero fatti passare come delle opportunità di lavoro. Il più classico degli espedienti per accattivarsi la popolazione locale e coprire con un velo la verità. Verità che non può più essere nascosta, dato che quasi nessuno dei cittadini dei borghi e paesi dei poligoni lavora all'interno di essi, e nei pochi casi in cui questo accade vengono pagati una miseria, poco più di 500 euro al mese.

Come da tradizione sarda molti giovani negli anni scorsi si arruolarono nelle forze armate e alcuni di loro operavano come "bonificatori" delle zone dei poligoni. Erano gli anni in cui non si conosceva quasi nulla del pericolo ambientale, delle radiazioni provocata dall'uranio, erano gli anni della guerra in Kosovo, dove anche lì per la medesima ragione perirono varie persone, sia civili che militari. Raccoglievano i residui delle esplosioni...a mani nude, a differenza di altri militari, come gli americani che utlizzavano tute e maschere, coperti da capo a piedi. "Nessuno ce l'ha mai detto", è la più classica delle risposte dei nostri militari sardi di quella zona che obbedivano agli ordini, pensando che i loro superiori fossero più accorti e attenti.

Cartello poligono di tiroPoligono di tiro2

Si contano a migliaia i casi di cancro, linfomi, leucemie, tutte patologie e malattie gravissime, che portano in 8 casi su 10 alla morte in pochi anni. Stadi avanzati, che le medicine e le tecniche odierne possono ben poco. Ma non solo. Oltre alla distruzione di intere famiglie, dove figli, genitori muoiono, anche l'economia esile di quelle terre è stata duramente colpita. Accade infatti che la pastoria, uno dei settori agricoli preponderanti e principali della Sardegna viene ad essere pressochè annientato, per via di queste esercitazioni militari, che non permettono il passaggio del bestiame. In alcuni casi gli animali muiono perchè oggetto di bersagllio di missili. In altri casi muiono perchè mangiando l'erba avvelenata dalle radiazione dei pascoli del poligono, nascono malformati ed ovviamente gli allevatori sono costretti ad abbattere i capi, sia perchè inutili sotto il profilo economico, ma soprattutto per non aumentare il dolore dell'animale.

Agnello malformato2Zona militare

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna


Abbiamo 24 visitatori e nessun utente online