Il diritto di critica: questione di morale e di decenza

Mi chiedo invece perché non si intraprende la strada più logica e naturale per attuare un rinvigorimento del tessuto sociale italiano, già falcidiato da lotte interne politiche ed economiche interne, figuriamoci da altre spinte esterne. Perchè non aumentare i fondi alla scuola pubblica e finanziare un programma serio all'interno del mondo scolastico? Perché non rivalutare la nostra storia e la nostra cultura, fatta di decine di influenze di popoli diverse, valorizzando il nostro multiculturalismo che ha prodotto quella cultura romana millenaria che tutto il mondo ci invidia? Perché non ricordare attraverso questi progetti concreti che la diversità rende migliore il mondo? La risposta del Governo è: non ci sono i soldi. Giorgio Napolitano

Panzana come questa la si utilizza solo per un unico motivo. Non c'è volontà politica, non c'è interesse. Se ci fosse stato un minimo d'interesse a cambiare le cose realmente a quest'ora il dibattito sulla cittadinanza e sullo ius soli sarebbe discusso in Parlamento, mentre i progetti di legge sono lasciati nei cassetti per decenni a fare polvere. L'unico vero e triste motivo che alla Kyenge è stato dato quel ministero è solo pura pubblicità. Uno spot. Un modo per dire al pubblico votante: "ehi, hai visto che siamo il primo governo italiano con un ministro di colore? Credi in noi, perché abbiamo fatto qualcosa di diverso". Ma oltre ad averla nominata, questo Governo si è comportato né più né meno come i precedenti, tassando e diminuendo la spesa pubblica. Il modo giusto per suicidare il Paese. Laura Boldrini

Stesso discorso si potrebbe fare per Re Giorgio, il quale protetto a spada tratta dai grandi poteri forti mondialisti e dal piccolo PD, non rischia nulla. Un Presidente che non ricorda quali sono i suoi poteri e porta la struttura repubblicana democratica verso quella semi presidenzialista senza il minimo consenso e parere del Parlamento e del popolo italiano può essere definito solo in un modo: un sovvertitore dell'ordine costituito e per cui la denuncia che molti fanno nei suoi confronti è a tutti gli effetti legittima ed aggiungo io sacrosanta. Idem per la Boldrini, che provenendo dall'ONU, sa bene come funzionano le cose nei piani alti, ma difetta di saggezza in molte occasioni, pensando che la sua sola espressione grave del viso possa proteggerla dalle critiche, ma così non è. è una donna che ricopre la quarta funzione più importante dello Stato e come tale deve assumersi le sue responsabilità. Non ricordarsi come funziona l'aula, applicare il regolamento arbitrariamente, togliere la parola a chi ne ha il diritto, pensare di potersi schierare da una parte dimenticandosi che il proprio ruolo le dovrebbe imporre per le legge di essere terza ed imparziale. Ecco sono tutti atteggiamenti criticabili.


Quì non si critica il colore della pelle, il sesso della persona, la sua età o chissà che altro, ma solamente il proprio comportamento. Prima ancora della legge, che è uguale per tutti e va rispettata, esistono cose come decenza e morale. Si tratta di questione morale, di uso sano della cosa pubblica e di conoscere le proprie responsabilità ed i propri doveri. Mi pare che nella Prima Repubblica se ne parlò molto. Sarebbe il caso di riprendere il discorso, non credete?

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