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Questa loro grande scienza e ricchezza(per via dei commerci navali in tutto il mondo), che permetteva il loro primato però era vista di cattivo occhio secondo Platone dagli stessi dei, infatti la loro ingordigia di potere si riversò sull'intera città quando Atlantide decise di conquistare Atene, ma non ci riuscì, perchè prima dell'attacco la loro isola venne sconvolta da biblici cataclismi, in particolar modo maremoti, che misero fine alla loro storia per sempre. Platone giustifica questa giustizia divina, con la crisi della monarchia e l'inizio necessario di una nuova forma di governo, ovvero la repubblica. In realtà questa non è altro che una tralslazione di quello che accadde realmente in Grecia dal 360 a.C. nei decenni successivi, dove molti polis indipendenti si dichiararono guerra l'una con l'altra distruggendosi a vicenda.
Il problema che affligge i ricercatori di tutto il mondo è la collocazione spaziale sul globo di Atlantide. Partiamo dal presupposto che ad oggi quando parliamo di Colonne d'Ercole ci riferiamo allo stretto di Gibilterra, unica uscita Ovest del Mediterraneo. Questo era il significato che anche i greci davano, così che la Grecia si trovasse in mezzo al Mediterraneo, tuttavia se facessimo una piccola ricerca dei popoli attigui a quello greco, capiremmo che il posizionamento è errato, infatti molti popoli al di fuori dall'egemonia greca collocavano queste colonne esattamente nel punto dove ora sono presenti la Sicilia e la Tunisia. Come spiegare questa situazione? Semplice, il mondo del 360 a.C, specie il Mediterraneo orientale era dominato nei mari dal popolo greco, ecco che allora posizionare le Colonne, dove venivano posizionate dagli altri popoli fuori dall'egemonia, sarebbe stato come ammettere che la Grecia non si trovasse effettivamente in mezzo al mare e dunque dubitare della sua forza. Dato il risaputo orgoglio dei greci, questo non sarebbe mai potuto accadere, per lo meno in quell'epoca.
Platone ci dice nei suoi testi che Atlantide era vecchia di 9000 mila anni rispetto a lui ed il suo racconto, sicchè allora il nostro concetto di storia sarebbe stravolto, dato che i nostri libri di scuola iniziano dall'8000 mila a.C. e che prima si considerasse epoca primitiva dell'uomo(preistoria). In realtà vediamo come in quell'epoca la civiltà umana fosse molto progredita, specie se prendessimo in considerazione la Cina e soprattutto l'India con il popolo dei Veda. In base ad ormai riconosciuti studi scientifici e storici sappiamo che il così detto "diluvio universale" in maniera approssimativa potrebbe verosimilmente essersi verificatosi proprio in quell'epoca. A sostegno di questa ipotesi sappiamo che all'epoca il Mar Nero era anticamente un enorme lago chiuso, proprio dove ora vi è lo stretto dei Dardanelli e sorge Istanbul. Le fonti vediche, assire, babilonesi, e persino quelle egizie ci indicano come questo effettivamente fosse la realtà, ma ci dicono inoltre che il livello del Mar Nero era più alto del Mediterraneo e che fosse....regolato. La prima cosa che viene in mente è l'utilizzo di una diga. Ma chi e come avrebbe potuto costruire una diga in quell'epoca? Con quali mezzi? Perchè?
La risposta è stata trovata, per quanto possa sembrare assurda, grazie alla psicoanalisi. Infatti numerose ipnosi regressive di molte persone, che ripercorrono le loro vite passate parlano di un grave cataclisma dove l'acqua sommerse tutte le zone limitrofe e circostanti al Mediterraneo e che effettivamente esisteva una diga che regolava il flusso di acqua dal Mar Nero al Mediterraneo(nelle ipnosi si evince che nel corso della storia umana ci sono stati vari cataclismi, di cui questo è solo l'ultimo). Ipotizziamo che furono gli stessi atlantidei a costruire tale diga, l'unico popolo all'epoca che avesse la tecnologia adatta per costruire un'opera tanto imponente. Platone ci dice che Atlantide aveva molti nemici nascosti, ma che non si rivelavano apertamente per paura di essere sottomessi. Il testo biblico apocrifo di Enoch ci dice come il diluvio universale fosse stato causato dalla grave ira di Dio nei confronti degli uomini troppo affetti da cupidigia e ingratitudine, troppo bramanti di ricchezza ed ingordi. Così la furia divina sotto forma d'acqua travolse gli uomini empi.