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Le ombre dello spazio USA - Le ombre dello spazio USA3

Per ragioni dovute sia all'intervallo di tempo tra la sua incriminazione e l'inizio formale delle procedure di estradizione ed anche per il crescente interesse dei media nel suo caso, Gary Mckinnon ha avuto un certo numero di occasioni per interpellare i mezzi d'informazione. Alla conferenza della Infosecurity Europe 2006 tenutasi a Londra il 27 aprile 2006, McKinnon apparve nella sezione Hackers' Panel. Quando gli venne domandato come siano state scoperte le sue intrusioni, McKinnon rispose che si era sbagliato nel calcolo della fascia oraria: stava usando del software di controllo-remoto per operare un computer basato sul sistema Windows mentre il proprietario stava seduto in fronte ad esso.

McKinnon ha ammesso in molte dichiarazioni pubbliche di aver goduto di accesso non autorizzato a sistemi di computer negli USA includendo quelli specificamente menzionati nelle accuse legali americane. Si è giustificato del suo gesto dicendo che la sua motivazione era cercare una prova dell'esistenza degli UFO e disse di sapere come un fatto certo che i militari americani avrebbero la tecnologia dell'antigravità e che il governo USA sta cercando di sopprimere la diffusione della "Free Energy"(ricordiamo il Project Camelot di Brian O'Leary, fisico ed ex-astronauta USA). Gary McKinnon afferma pure che il governo federale USA sta cercando di fare di lui un capro espiatorio infliggendoli una condanna spropositata, forse una sentenza esemplare di carcere, fino a 70 anni, ammesso che venga autorizzata l'estradizione in USA per il processo. Il suo avvocato afferma che potrebbe finire nel carcere di Guantanamo Bay. Comunque i suoi sostenitori affermano che il renderlo un capro espiatorio non dissuaderà altri hacker dal momento che la maggioranza di loro si ritengono al sicuro dalla cattura.

L'accusa di aver perpetrato "the biggest military hack of all time" (la più grande intrusione su computer militari di tutti tempi) è contestata da McKinnon, che si autodescrive come uno "smanettone inetto" che sotto l'influenza della cannabis è entrato non distruttivamente in sistemi lasciati aperti e senza misure di sicurezza. L'ipotesi che si tratti della più grande intrusione si riferisce ad incidenti di hacking previamente documentati; tra questi uno del maggio 2001, quando uno o più hacker irruppero in un server del governo USA. che immagazzinava del software per satelliti ed operarono un furto di codice informatico. Le tracce avevano portato gli investigatori ad indagare un servizio di e-mail basato in Svezia, ma i colpevoli non vennero mai catturati.

Prima di questo evento, nel 1997, due teenager californiani ed un trio di hacker israeliani vennero arrestati per intrusione indebita dentro i server del Pentagono. L'hacker israeliano Ehud Tenenbaum, allora diciottenne, ed i suoi complici coetanei non vennero estradati, ma vennero legalmente indiziati dalle autorità locali. McKinnon ha anche dichiarato che in molte occasioni notò la contemporanea presenza di altri accessi illegali agli stessi sistemi e si difende suggerendo che non era la sola persona a commettere queste intrusioni. Per esempio il Pentagono ha dichiarato in passato di aver subito almeno 250.000 intrusioni e/o attacchi hacker e/o cracker in un solo anno.

L'udienza per l'estradizione di Gary McKinnon si è tenuta il 10 maggio 2006 alla Corte dei Magistrati di Bow Street. Il 4 luglio 2006 il segretario John Reid ha deciso di concedere l'estradizione "per crimini connessi all'hacking". Ad un'udienza del 12 aprile 2006 l'accusa ha presentato una nota non firmata della ambasciata statunitense, pretendendo di garantire che McKinnon non sarebbe stato processato secondo la Legge marziale statunitense(13 novembre 2001 - 66 Fed. Reg. 57,833 "Military Order"), che permette ai sospetti terroristi di essere processati dalla giustizia militare. Tuttavia, la difesa obiettò che la nota non era firmata e quindi non vincolante. La difesa chiamò come testimone Clive Stafford-Smith, un legale statunitense che difende gli internati di Guantanamo Bay. Stafford-Smith affermò che la nota non avrebbe evitato a McKinnon il trattamento da terrorista. Il caso fu aggiornato al 10 maggio. Secondo la legge inglese, Extradition Act 2003, per una richiesta di estradizione americana non è richiesta la presenza di prove alle accuse.

Il 30 luglio 2009 la Camera dei Lord ha dato il via libera all'estradizione negli Stati Uniti di Gary McKinnon.Tuttavia le condizioni di salute di McKinnon sembrano non essere buone. In seguito alle sue turbolente vicende giudiziarie, l'hacker ha subito nelle ultime settimane un crollo psicologico che lo avrebbe portato ad un distaccamento da se stesso e dal mondo esterno, il che metterebbe in dubbio l'ipotesi della sua estradizione negli Stati Uniti . Il 16 ottobre 2012 Theresa May, Sottosegretario di Stato per gli Affari Interni del Regno Unito, ha respinto la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità statunitensi circa 10 anni fa. Alla base della decisione ci sono appunto le precarie condizioni fisiche del 46enne scozzese.

Queste storie, sia le dichiarazioni del senatore americano, che le interrogazioni da parte di membri del Parlamento europeo, che quella dell'hacker scozzese, sono volte tutte ad un unica domanda: c'è del vero dietro questa cortina d'ombra?

Certamente quello che non viene detto è quantitativamente e qualitativamente maggiori rispetto alle informazioni ufficiali rilasciate alla popolazione. Si pensi all'UE che grazie alla sua Commissione si permette di trincerarsi dietro l'argomento della sua incompentenza sull'argomento UFO, persino quando è uno stesso parlamentare europeo a chiedere informazioni. Si pensi a ciò che l'ex Presidente USA George W. Bush, nella sua idiozia politica e dialettica si permetteva di dire, cioè che gli USA volevano e pretendevano la supremazia nello spazio, dimenticandosi dei trattati internazionali, del diritto e soprattutto del sano buon senso. Che senso avrebbe porre in essere una politica di difesa del genere, a tutti gli effetti militare, se non si sa bene chi sia il nemico o l'offesa da cui difendersi? Sarebbero gli hacker che attenterebbero alla sicurezza del Paese? Non penso proprio. Piuttosto mi sorge il legittimo sospetto che sia il governo degli USA a nascondere qualcosa, ad attuare un programma sotterraneo, con fondi e criteri poco limpidi ai cittadini e contribuenti. L'ultima domanda che sorge spontanea è: se gli USA fanno di tutto per negare questo tipo di politica, perchè non rendere pubblici tutti i documenti inerenti l'argomento "politica nazionale spaziale" ed "UFO", così da dissipare ogni tipo di dietrologia e possibile ipotesi di complotto? A voi la risposta. 

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