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In seguito anche Papa Giovanni XXIII beneficiò dell'appoggio di questi Esseri che avevano condiviso la Causa Cristiana ma preferì rendere sempre comunque il merito a più vaghi "interventi angelici".Papa Giovanni aveva ereditato, se così si può dire, un accordo di collaborazione tra la Santa Sede e gli alieni positivi di razza nordica stipulato con il predecessore.
Papa Giovanni XXIII con Monsignor Capovilla
La cosa andò avanti per tutta la durata del pontificato di Roncalli il quale però aveva più volte espresso ai vertici del S.I.V. il suo disappunto per l'estrema fiducia che si stava riponendo in quelle Creature. Tanto che oggi si è portati a pensare che uno dei motivi che diede il via al Concilio Ecumenico Vaticano II sia stata proprio la necessità di fare un primo e concreto passo verso il rinnovamento della Chiesa, anche in vista di un possibile ed imminente "contatto".
[B] In riferimento a questi interventi o 'mediazioni celesti', possiamo includere anche l'incontro avvenuto nel 1963 tra il contattista americano George Adamski e il Papa?
[G] Ci stavo proprio arrivando. Adamski incontrò realmente il Papa. Si recò a San Pietro una volta soltanto per incontrare l'allora Pontefice, il quale aveva già deciso che la Chiesa non doveva più intrattenere rapporti diretti e collaborazioni con gli alieni, seppur positivi. Giovanni XXIII riteneva inoltre inaccettabile che una simile relazione fosse rivelata al popolo cristiano. Il compito affidato dagli alieni ad Adamski fu quello di tentare un estremo ed ultimo accordo con il Pontefice ormai morente. Egli fu un messaggero per conto degli stessi Esseri che incontrarono Pio XII. Queste Entità incaricarono lo stesso Adamski di consegnare al Papa un dono contenente una sostanza liquida che avrebbe fatto sparire in pochi giorni l'eteroplasia gastrica da cui era affetto, peggiorata in quelle ultime ore da una peritonite acuta. Il Papa non bevve quella sostanza; disse in punto di morte guardando il Crocefisso; "Quelle braccia allargate del Cristo sono state il programma del mio pontificato. Un pontificato umile e modesto quanto volete, ma di cui mi sono assunto tutte le responsabilità. Sono contento di quello che ho fatto e di come l'ho fatto...".
Tuttavia questo gesto da parte degli alieni fece concludere al Papa, con quel poco di lucidità ed energie che gli erano rimasti, che questi "Fratelli del Cosmo" avrebbero potuto condurre un'attività sicuramente positiva e benevola verso l'Umanità. Ma essi avrebbero dovuto operare autonomamente e distintamente dalla Chiesa e, in generale, dall'operato dell'uomo che, con la preghiera, agisce secondo la Legge di Dio e, in particolare, sotto l'azione dello Spirito Santo. Con il tentativo di Adamski terminò il rapporto diretto tra queste Creature ed il Papa stesso e i suoi successori, i quali fidandosi dell'illuminazione di Giovanni XXIII stabilirono che non era più opportuno avere rapporti diretti. Successivamente in un manoscritto riservato di Papa Roncalli per il suo successore, con allegato un dossier riservato sul S.I.V., il Pontefice menzionò un passo del Vangelo che chiudeva e spiegava chiaramente l'atteggiamento della Chiesa nei confronti degli Esseri positivi provenienti da altri mondi:
Dal Vangelo secondo Marco (9,38-41)
Giovanni disse a Gesù: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i démoni nel Tuo Nome e glielo abbiamo impedito, perché non era dei nostri". Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, poiché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel Mio Nome e subito dopo possa parlare male di Me. Chi non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel Mio Nome perché siete di Cristo, vi dico in Verità che non perderà la sua ricompensa". Il senso, in estrema sintesi, è che l'attività positiva di questi alieni, che avevano aderito al Messaggio Cristico, non doveva essere ostacolata, ma "benedetta", doveva essere però un'attività disgiunta e parallela a quella della Chiesa. Gli alieni di conseguenza erano da considerarsi alla stregua dello straniero che guarì nel Nome di Cristo, e Questi non gli impedì di farlo. In tal senso andrebbe inserito il discorso che il neo Pontefice, succeduto al defunto Pio XII, fece il 5 Aprile 1961 quando rivolgendosi alla folla riunitasi in Piazza San Pietro per l'udienza generale disse: "...alcune voci che prima ci erano ignote. Ma si tratta sempre di voci che dal cielo scendono sulla Terra, voci che hanno il riflesso dell'onnipotenza del Padre Celeste".
[B] Parliamo dei suoi incarichi in seno al S.I.V.
[G] I miei incarichi erano di carattere puramente tecnico, i più importanti erano ad esempio quelli di ricevere informazioni segretissime provenienti da un radiotelescopio del Vaticano situato in Alaska e girarle ai rispettivi destinatari...